Quando ci vuole ci vuole, uno sfogo sul niente che impera a Pistoia.

Pochi giorni fa alla Breda, notoria azienda costruttrice di treni, proprietà dell’eticissima e realizzatrice di mezzi atti all’esportazione della democrazia occidentale (leggi carri armati, elicotteri, aerei…) Finmeccanica, è avvenuto l’ennesimo incidente sul lavoro, che solo per un fortuito caso non si è trasformato nell’ennesima “morte bianca”; come preventivato (per lo meno da noi, volantino docet) la responsabilità dell’accaduto è stata in buona parte scaricata sul lavoratore, da poco assegnato ad una nuova mansione, e quindi “inesperto”…nulla di nuovo sotto il sole…la cosa che stupisce è l’indifferenza con cui la città, da sinistra a destra ha ignorato la vicenda…naturalmente l’amministrazione comunale non avrebbe in alcun modo affrontato la vicenda nemmeno in caso di tragedia –se non con le solite lacrime di coccodrillo e i proclami di routine- data l’importanza che riveste lo stabilimento nell’economia cittadina (più di 2000 lavoratori), con il peso politico che ne consegue. Quello che stupisce un poco di più è l’assordante silenzio di quelle forze che si dichiarano a sinistra del potere politico cittadino, da rifondazione (che comunque è in giunta) al notorio circolo arci Hochiminh, o meglio Swalter Veltrusconi: nessuno si è premurato non solo di prendere posizione rispetto alla vicenda, ma nemmeno di portare la solidarietà al lavoratore ferito; da un lato la sudditanza ai potentati economici cittadini, si parli di Breda o del costruttore edile/speculatormafioso Giusti; dall’altro l’insulsa vacuità politica di chi concepisce l’attivismo solo come presentazione di un libro sulle aberrazioni del fascismo facendo finta di non vedere ciò che in città sta accadendo –leggi aggressioni da parte di militanti della fiamma o apertura di una sede di forza nuova- e prendendo le distanze, non ufficialmente ma di fatto, da quei pochi che l’antifascismo lo praticano giornalmente e non lo relegano all’esistenza di mera testimonianza del passato.
A destra dei “sinistri” le cose invece sono…identiche, se forzisti/postfascisti/democristianoidi sono ammalati della stessa sudditanza verso il potere della quale sono inebriati i loro omologhi di giunta, i Fascistoidi della fiamma non sono stati capaci di mettere in fila due righe sull’accaduto, dimostrando ancora una volta la loro totale incapacità di elaborazione che vada oltre l’”Italia agli italiani” o la riproposizione di volantini scritti da qualche romano capace di usare i congiuntivi…i nazzistelli di forza nuova poi…fino a ieri sera nessuno sapeva della loro esistenza…figurarsi se son capaci di leggere, scrivere e far di conto…Nella spazio profondo del nulla cittadino ci siamo fatti sentire solo noi…certo, lor signori addurranno a scusa chi la campagna elettorale, chi –come i sinistri buffoni di un certo circolo- l’organizzazione del pranzo carnevalata del 25 Aprile (e intanto i fasci aprono le sedi)…Buffoni ipocriti. Tutti.
Alla luce della desolazione che in città si fa sempre più abbagliante è necessario creare spazi di socialità che sfuggano alle logiche di partito e del profitto, per poter così ricostruire quel tessuto d’antagonismo sociale irrinunciabile se l’orizzonte che ci prefiggiamo è quello della liberazione della società.
VIVA L’ANARCHIA!
Evjenji Vasil’ev Bazarov