Veltrusconi per Veltrusconi, che sarebbe cambiato?

Due paroline sulle elezioni dette così, tanto per aggiungere una voce alla caciara da casbah che come sempre accompagna ogni tornata elettorale.

La prima cosa che non si può non notare è quanto il mal contento per quella che alcuni hanno chiamato "la casta", non si sia tramutato in un deciso sentimento astensionista, segno che l’abitudine ad essere comandati, l’attitudine dei pecoroni a dover essere pascolati da seriosi pastori…che poi li condurranno al macello, siano più forti di ogni sentimento più o meno latente di cambiamento; in seconda battuta poi, è palese come trasversalmente, la vera vittoria sia stata quella delle forze politiche oscurantiste, reazionarie, giustizialiste e xenofobe: l’exploit della lega, che legittima ancor più quei sentimenti razzisti e d’esclusione già ben presenti nella società e nelle istituzioni italiote; il buon risultato del partito pretofilo di Casini; l’inatteso -ma poi non molto- balzo in avanti del partito del giustizialista Di Pietro…evidentemente i deliri securitari, agitati ad arte, e gli appelli dei mass media in favore di una stretta repressiva verso chiunque si possa ascrivere nel novero del "diverso", si parli di immigrati, antagonisti sociali ecc…, hanno funzionato alla perfezione.

La dbàcle dei sinistri arcobaleno…di contro i "nostri" hanno pagato pesantemente -oltre alla loro ambiguità- il loro aver abdicato il ruolo, per altro autoassegnato, di forza di governo e di movimento, trasformandosi in cagnolini servili del potere, incarnato per questi due annetti nella figura paffuta del prode Prodi…sicuramente nei prossimi mesi ce li ritroveremo in piazza, ansiosi di rifarsi una verginità politica; la speranza è che le uova e le torte dedicate nei mesi passati al vergognoso Caruso Francesco siano pronte anche per il redivivo bertinotto da piazza.

Per noi in pratica non cambia assolutamente niete; che vincesse Veltroni, ho che abbia vinto il Silvio nazionalpopolare poca differenza fa…la repressione che ha colpito il movimento in questi ultimi anni dimostra come, al di là dei differenti simboli, ogni formazione politica non faccia altro che servire le logiche sciagurate di capitale e potere, disinteressandosi totalmente di quelli che sono i reali bisogni delle persone…il nostro ruolo rimane -come sempre- quello di rompere le uova nel paniere di quanti pensano di poter pianificare ogni secondo della nostra esistenza, continuando a lottare e a creare quell’orizzonte autogestionario irrinunciabile per chiunque abbia a cuore la liberazione degli individui…che cambi il colore della divisa del poliziotto poco importa…

Evjenji Vasil’ev Bazarov