Disillusione, lettera aperta su un’occupazione che non c’è.

Scusate lo stile sdrucito, la stanchezza però e molta…e pure l’incazzatura.

Sabato mattina, in molti, abbiamo liberato uno spazio sociale a Pistoia, cosa che in città non accadeva da circa 20 anni.
Da quel Sabato sembra passato un secolo. Già da domenica qualcuno paventava la possibilità di scendere a contrattazione con il comune per la concessione dello spazio…ieri poi, l’ultimo atto della farsa…alcuni si sono recati dal sindaco a contrattare…l’abbandono dell’occupazione!!!!! In cambio di uno spazio non ben precisato del quale entrare in possesso due giorni dopo la RITIRATA; la sera la discussione e stata estenuante, c’era chi, fregandosene di sindaci, assessori e quant’altro proponeva di tenersi il posto che ci eravamo presi, altri invece, erano risoluti ad accettare il compromesso col potere…questo è stato deciso, nonostante l’opposizione di una decina di individualità (“Anarchici del cazzo,  sempre a rompere i coglioni” avrà pensato qualcuno dei festanti concertatori). Questi i fatti, ora due considerazioni: Per prima cosa ritengo inconciliabile con ogni dettato del buon senso prendersi rischi e denunce per occupare uno stabile da abbandonare subito dopo…mi sembra alquanto ridicolo; in seconda battuta mi sembra altresì singolare dichiararsi strenui difensori dell’autorganizzazione e poi rendersi ossequiosi alle richieste del sindaco di turno; mi sembra risibile denunciare l’illegittimità di un potere che è nella sua faccia migliore osceno, controllore, intimidatore, repressore e quant’altro, fermo restando che poi…quando il padrone chiama il cagnetto abbassa la coda…Io alla luce di questi fatti non gioco più (e come me molti altri), non posso accettare né di avere un qualsiasi tipo di dialogo con il rappresentante di un’istituzione che non riconosco; è inconcepibile che mi si chieda di partecipare ad una doppia legittimazione del potere…perché di questo si tratta: accettando di uscire così come si era entrati non si fa altro che legittimare l’amministrazione comunale che è riuscita a sgomberare un’occupazione senza nemmeno inviare un vigile…e la si legittima due volte perché qualche giorno dopo gli si da la possibilità di dimostrare tutta la sua magnanimità concedendo uno spazio ai “poveri” sgomberati, dimostrando una certa sensibilità nei confronti delle ragioni di tutti.
Di tutto ciò non accetto niente, né il potere, né chi gli bacia le pantofole…Magari domani cambierà nuovamente tutto; non mi riguarda…per il futuro non credano però lor signori (politici e politicanti) di stare tranquilli, di spazi vuoti ce ne sono tanti…e basta riempirli…alla prossima, in un posto qualsiasi, là, in città.

  Evjenji Vasil’ev Bazarov