Regali di Natale

PITALE

Finalmente i resti del cervello del povero, dolce, Duce sono stati messi in vendita su ebay!

Quale periodo migliore, poteva scegliere l’anonimo inserzionista, se non quello che porta al Natale?

Ed ecco che una cazzata immonda si trasforma, grazie alla
spensierata atmosfera di festa, in un suggerimento per un regalo
raffinato e di sicuro buon gusto.

Per soli 15.000 euri, potrete farvi recapitare a casina vostra, in una bellissima confezione regalo (vedi foto) il cervello del vostro dittatore preferito.

Non sta certo a noi suggerirvi i mille usi che potrete fare di
cotanta grazia e, infatti, non lo faremo….anche se lasciato adagiare su
un letto di cipolline e sfumato con del vino bianco…insomma, via,
provate e il vostro cane vi ringrazierà.

Comunque, visto il clamoroso successo dell’iniziativa, il
distributore ci ha fatto sapere che saranno presto disponibili anche i
reni di Margaret Thatcher, le emorroidi di Pio XII, il prepuzio di
Hitler, i peli del cazzo di Stalin e una selezionata crestomazia di
caccole del povero, compianto, Pinochet.

Restiamo in spasmodica attesa del culo di Berlusconi.

http://www.donzauker.it/

Caltanissetta – Chiuso il CIE

fonte indymedia napoli, 24 novembre

E’ ufficiale, a Caltanissetta chiuso centro immigrati
Il Prefetto Petrucci ha autorizzato la chiusura del centro polifunzionale

Dopo la rivolta che ha portato al trasferimento dei 94 immigrati
trattenuti presso altre strutture italiane, il centro polifunzionale
"Pian del Lago" di Caltanissetta è rimasto chiuso. Noi c’eravamo già
occupati di questa storia. I danni alla struttura sono stati ingenti e
la Prefettura, sulla scorta delle indicazioni del Ministero
dell’Interno, ha autorizzato la chiusura. Dopo Cassibile (SR), anche
Caltanissetta al momento non ha un centro istituzionale per immigrati.
Perchè si è arrivati a questo?

L’aumento della "pena amministrativa" all’interno dei centri di
identificazione ed espulsione da 60 a 180 giorni ha fatto esplodere in
tutta Italia, non solo rivolte e tentativi di fughe di massa, ma anche
atti di autolesionismo e suicidi come confermano i dati diffusi dal
Ministero dell’Interno,.

Firenze – Aggrediti Militonti di Destra

riceviamo e pubblichiamo, martedi’ 24 novembre

Questa mattina due militanti di Azione Universitaria e del Centro
Sociale di Destra “Casaggì” sono stati aggrediti nel chiostro della
Facoltà di Lettere e Filosofia in Piazza Brunelleschi a Firenze mentre
stavano effettuando una raccolta firme contro il malfunzionamento della
segreteria studenti di via San Gallo" "Poco dopo le dieci del mattino –
ha raccontato Torselli- un gruppo di studenti appartenenti all’area
politica della sinistra antagonista hanno accerchiato i due ragazzi di
destra prima insultandoli verbalmente e poi cercando di sottrarre loro
il materiale di propaganda e quello necessario alla raccolta firme. Ad
un certo punto gli studenti di sinistra hanno estratto dai loro zaini
uova e sampietrini ed iniziato un lancio contro i due militanti di
destra. Gli attivisti dell’estrema sinistra, reduci dallo sgombero
dello spazio occupato “400colpi”, si sono poi diretti sotto alla
Prefettura per un presidio di protesta contro le istituzioni locali."

Padova – Brutale pestaggio in carcere di un ragazzo handicappato. Proteste e sciopero della fame.

riceviamo e pubblichiamo

Scrivo
per raccontarvi di un fatto veramente schifoso, ingiusto e alquanto
animalesco (e avrei altri termini da aggiungere ma sinceramente non ho
parole) accaduto nel carcere di Padova, dove è rinchiuso mio cognato da
due anni.

E’
accaduto, un giorno come tanti, che un giovane portatore di handicap
sia stato picchiato a sangue da quattro agenti della polizia
penitenziaria per il semplice motivo, secondo loro, di averli guardati
male. Dopo essere stato picchiato dai primi tre, gli stessi lo hanno
accompagnato dal brigadiere, il quale a sua volta, senza discutere, lo
ha spinto a terra, mentre gli altri tre hanno continuato a calciarlo.
Il brigadiere, che avrebbe dovuto mettere ordine alla cosa, si è
aggiunto agli altri schiacciandogli la testa per terra con quei grandi
scarponi. Per non finire il signor brigadiere lo ha obbligato a dire il
falso al medico che l’ha visitato, cioè di essere caduto dalle scale.

Il
ragazzo si è fatto un po’ di giorni di ospedale, è tornato in carcere
ma dopo pochi giorni ha tentato il suicidio. Per fortuna insieme a lui
si trovava il compagno di cella. Dopo qualche giorno ha dato fuoco alla
cella, e tutto questo perché non voleva più vivere, perché si sentiva
solo e umiliato.

Allora
i detenuti hanno fatto una rivolta , e si sono ribellati dopo tanta
ingiustizia. Purtroppo una successiva punizione per questo è stata la
sospensione degli studi per alcuni di loro.

I
ragazzi ora stanno facendo lo sciopero della fame, ma sono sicuro che
nessuno ascolterà la voce del silenzio. Vi sarei molto grato se questa
storia uscisse fuori e venisse alla luce del sole tutto questo. Io la
chiamo verità, anche se è una cruda e amara verità. In quel carcere i
veri delinquenti sono le guardie carcerarie e non i detenuti.

Catania – Sigillato ingresso coop Sisifo | vernice rossa su coop enghera

riceviamo e pubblichiamo

CATANIA. NELLA NOTTE DEL 17 SIGILLATO INGRESSO DELLA COOP SISIFO.
LASCIATO VOLANTINO: COOP SISIFO GUADAGNA SU PELLE DEGLI IMMIGRATI NEI
CIE, CON I FINANZIAMENTI CHE RICEVE X GESTIRE I LAGER PAGHERA ANCHE LA
SERRATURA. VERNICE ROSSA INVECE SU SEDE COOP ENGHERA PRESSO LA SEDE DEL
SUO NEGOZIO ALTROCONSUMO. LASCIATA SCRITTA ALTROCONSUMO UGUALE
ALTROSFRUTTAMENTO

Ferrara – Aggressione fascista

Sabato 21 novembre, alle 2 di notte
circa, un ragazzo della provincia di Ferrara è stato aggredito, a pochi
metri dal centro storico della città, da un gruppetto di noti
neo-fascisti locali, appartenenti al gruppo NUF – Nuovi Ultras
Ferraresi della curva della squadra di basket Ferrara Carife e
riconducibili all’area dell’associazione Casapound, che a Ferrara ha
aperto una sede chiamata "Volo 92" in via Corso Piave n°83.

Il ragazzo, dopo essere stato al "Plan
9", un pub di recente apertura, frequentato da "metallari" ma anche da
fascisti che i gestori non si sognano nemmeno di allontanare, una volta
uscito è stato inseguito, aggredito, gettato per terra e minacciato,
anche con un coltello, perché portava una pettinatura che non era di
loro gradimento. Un altro ragazzo che era con lui e che ha provato a
difenderlo è stato gettato contro un muro, mentre un’altra ragazza loro
amica è stata aggredita da una nazi-girl che accompagnava i tre fasci.

Anche una città come Ferrara, dove
sembra non accada mai nulla e dove la rilevanza degli elementi fascisti
è sempre stata scarsa o nulla, negli ultimi anni sta vedendo una
fioritura di questo sterco, purtroppo con la colpevole indolenza di più.

In questi ultimi tempi in cui, alla
ribalta delle cronache o nella notte dell’indifferenza quotidiana, si
acutizzano nuovamente moderne e vigliacche aggressioni da parte dei
letamai fascisti, come gli attacchi agli individui e ai ritrovi gay a
Roma, i recenti accoltellamenti a Piacenza, gli assalti alle realtà
autogestite e, non ultimo, le continue aperture di covi merdaioli
spacciati per circoli pseudo-culturali, non ci sembra banale ribadire
la nostra solidarietà a tutti coloro che non solo si difendono dalle
vigliaccate nazi-fasciste ma passano all’attacco per primi.

Un pensiero speciale va ai compagni di Verona, detenuti perché antifascisti.

Anarchici di Ferrara e provincia.

Ferrara – Polizia e Psichiatria, la doppia P all’insegna del controllo sociale!

riceviamo e pubblichiamo

Dopo la vicenda di Federico Aldrovandi,
la Questura di Ferrara ha pensato di realizzare un progetto per i
propri agenti, con l’Azienda Usl di Ferrara-Dipartimento di Salute
Mentale, su come gestire i comportamenti delle persone fermate o da
fermare. Grazie alla collaborazione dei direttori del dipartimento,
Elisa Bruni e del servizo di Diagnosi e Cura Luigi Grassi, sarà
possibile <<addestrare>> i poliziotti sui casi "difficili"
di persone giudicate aggressive o violente (certo, gli sbirri
preferiscono accanirsi su individui indifesi e passivi piuttosto che su
quelli determinati a far valere le loro ragioni; quanto alla violenza,
complici gli omicidi di Stato ormai quotidiani, ci era sembrato che il
privilegio del monopolio lo detenessero loro, assieme a quello della
vigliaccheria)
Tre psichiatri di Diagnosi e Cura e gli istruttori di
Tecniche Operative della Polizia saranno i <<docenti>>
delle varie lezioni che i poliziotti seguiranno: soprattutto gli agenti
della Squadra Volante, quelli operativi in Questura, di PolStrada
compresi i distaccamenti di Argenta e Codigoro (Fe), di
PolComunicazione e PolFer
(novembre 2009)

Firenze – Minacce di sgombero per la Riottosa

Dalle pagine del “Firenze” apprendiamo che il
presidente del quartiere ceccarelli (pd) ce lʼha con la Riottosa:
aizzato dai generosi calì e gandolfo (destri) si sollacchera con la
questura al fine di sgomberarci. Effettivamente da un poʼ di tempo
avvisaglie tipo appostamenti affollati di digos vestita a festa,
spionaggio subappaltato al vicinato, tagli insistenti della corrente e
problemi di parcheggio ci avevano in qualche modo dato unʼidea
dellʼaria che tirava.
In città, dopo i tentativi di sgombero a
nostro danno il 13 luglio, dopo lʼarresto di Mannu e le perquisizioni
agli antifascisti, dopo le giornalate di discredito del movimento
studentesco, le continue minacce di sgombero delle occupazioni del
movimento di lotta per la casa, il clima é teso come non lo ricordavamo
da tanto: quando è stata lʼultima volta che i maiali della politica,
della polizia, dei giornali si sono così insistentemente posti
lʼobiettivo dello sgombero di tutte le occupazioni? E se a Firenze sono
Renzi e la “politca della bellezza” a dettare i tempi della
repressione, le notizie che giungono dai compagni di Pistoia, Torino,
Milano, Bologna e via dicendo non cambiano di una virgola il quadro,
anzi rendono più evidente che la crociatina dello stato contro
anarchici, centri sociali, antagonisti terroristi e altri, é in moto;
uno dei soliti teatrini, di quelli destinati a distrarre ciò che resta
di questa società dallʼimminenza della sua implosione, si sta
imbellettando in grande stile.
Ai compagni sotto attacco, agli amici
e sodali in ognidove rinnoviamo il nostro amore, sicuri che la lotta
per i nostri spazi di libertà non si esaurirà nella difesa delle
occupazioni. Come diciamo anche, per ultimi, ai nostri nemici… ci
vedremo sulle barricate!

LaRiottosaZquat
Villa Panico
varie e individuali

Firenze – Sullo Sgombero di Via Laura e le prime risposte

Lunedì 23 Nov. 2009
– All’arrivo nella facoltà di Via Laura gli studenti trovano le mura e
le finestre del secondo piano dello Spazio Liberato murate e protette
ulteriormente da assi di legno.

Attaccato alla porta, oltre ad una guardia giurata, un bigliettino firmato dalla Preside Simonetta Ulivieri che “invita i giovani antagonisti a recarsi urgentemente in presidenza”. Cosa stia frullando in testa alla Simonetta agli studenti non interessa… sanno solo che rifiutare gli inviti è da maleducati.

Caos

h. 14.00 – Una
cinquantina di studenti e studentesse da vita ad un corteo rumoroso
all’interno dei corridoi della facoltà. Durante il percorso, i
manifestanti trovano il tempo per una breve visita alla preside.
Rifiutandosi di ascoltare il
blablabla
che con tanta cura la Simonetta avrà preparato per l’occasione, gli
studenti lasciano un breve e conciso messaggio: se pensava che con lo
sgombero tutto sarebbe tornato alla normalità (fatta di ordine,
legalità e obbedienza) si sbagliava di grosso…

Quando polizia e digos arrivano sul posto gli studenti stanno già lasciando la facoltà ricordando con le proprie urla che “anche gli studenti perdono la pazienza… sgomberiamo la presidenza!”.

e (contro)sgombero fu!

h. 17.00 –
Dopo essersi riuniti in assemblea, gli studenti decidono di mettere in
pratica ciò che avevano promesso qualche ora fa. Tornati in facoltà, la
presidenza viene “sgomberata” sotto gli occhi impotenti della preside:
le stanze vengono svuotate di divanetti, armadi, quadri e scrivanie
nuove di zecca. Alle due guardie giurate chiamate per la giornata di
fuoco non resta che guardare gli studenti uscire dopo essersi fatti
distrarre come secondo il “piano”. In Via Zara, invece, qualche
Digossino avrà preso una bella sgridata da qualche superiore per aver
lasciato il campo libero cantano vittoria troppo presto. Dovrebbero
saperlo ormai: gli antagonisti sono sempre in agguato!

alla prossima!


SULLO SGOMBERO DELLO SPAZIO LIBERATO

Come tutti
avranno potuto notare, da lunedì mattina lo Spazio Liberato, occupato
da qualche settimana da alcuni studenti e studentesse dell’Ateneo, è
stato sgomberato murando porte e finestre.

Lo sgombero,
come apprendiamo dai giornali, è avvenuto a seguito di un vertice in
Prefettura, sabato scorso, alla presenza del prefetto di Firenze Andrea
de Martino, del rettore dell’Università Alberto Tesi e delle forze
dell’ordine (con la complicità invisibile della Preside Ulivieri). A
metterci il loro infame zampino non potevano chiaramente mancare gli
“Studenti per le Libertà”, giovanile del partito di
Berlusconi&Soci. Gli stessi squallidi figuri che più volte hanno
provocato gli occupanti, prima presentandosi davanti allo Spazio
Liberato per rilasciare intervista diffamatorie alla Tv (raccogliendo
la giusta dose di uova), e qualche giorno fa distribuendo volantini
anti-occupazione scortati da Digos e Polizia (pronta ad intervenire nel
caso in cui qualcuno avesse raccolto l’infame provocazione).

E’ così
che un luogo autogestito di aggregazione, in una facoltà costruita per
negare ogni socialità e controllare gli studenti con telecamere e non
solo, viene chiuso con la forza.

E’ così
che Questura ed Ateneo si alleano per reprimere un esperienza
“pericolosa” che già si stava affermando come un ottimo laboratorio di
lotta autorganizzata dal basso.

E’ così
che si costruiscono muri per recintare il NULLA, pur di rendere
inaccessibile uno spazio che, nei seppur pochi giorni di vita, era
diventato luogo di incontro e discussione per molti e studenti e
studentesse.

Dopo aver
riempito per una settimana paginate di giornali reclamando con la loro
solita retorica la necessità di sgomberare l’occupazione per
“restituire agli studenti” (?) gli spazi, i lor signori hanno
provveduto a restituirlo alla polvere, in attesa di far posto ai
giovani Berlusconiani: vittoria è fatta!

Da
parte nostra non ci stupiamo di nulla. L’accanimento nei confronti
dell’occupazione non è che la conferma di quello che abbiamo sempre
sostenuto e del fatto che stiamo andando nel verso giusto: nessuna
esperienza reale di autogestione verrà mai accettata da alcun Prefetto,
Questore, Preside o Rettore che sia (investiti tutti di un ruolo
fisiologicamente autoritario e reazionario). E non è la loro
accettazione che cerchiamo: con la lotta e la nostra determinazione ci
riprenderemo e difenderemo ciò che ci hanno tolto.

Con lo
sgombero dello Spazio Liberato vogliono mandare un messaggio chiaro a
tutti noi studenti: vogliono farci rassegnare allo schifo che abbiamo
attorno, dirci di stare tutti buoni e zitti fra i nostri banchi,
passivi e pronti a subire come già facciamo da tempo.

Sta a noi
studenti, a quelli che non vogliono arrendersi e continuano ad amare la
propria libertà più dell’ultimo cellulare in vendita, rivendicarsi i
propri spazi di autonomia e rispondere a tono a chi ci vuole zitti o
morti:

NON E’ FINITA QUI!

L’AUTOGESTIONE E’ PIU’

FORTE DI UN MURO

quelli che non si arrendono

ed accettano ogni sfida