Grecia – Lotta per la vita il compagno ferito dalla polizia

tratto da Act for Freedom Now! – trad.
informa-azione

Regna un clima di terrore nell’ospedale
KAT di Atene, dove il compagno
Simeon Seisidis
è stato trasportato e ricoverato.
In serata
Simeon ha subito un secondo intervento chirurgico, mentre i dottori sono
preoccupati non solo dalla difficoltà di salvare il suo piede
gravemente ferito, ma la sua stessa vita.

Il compagno è già
stato riportato in vita, da una condizione di morte clinica, presso
l’ospedale Hippocratic dove era stato ricoverato in un primo momento. La
sua vita è ancora a rischio e, a detta dei medici, le sue condizioni
sono molto gravi.

Nonostante ciò non è ricoverato in un reparto
di rianimazione, ma in una particolare “camera gabbia” che diventa
caldissima ed è equipaggiata esclusivamente con un sistema di aria
condizionata antiquato e inutile. Nella stanza, come in giro per tutto
l’ospedale, sono presenti i piantoni della polizia.
All’avvocato è
stato impedito di vederlo fino a ieri pomeriggio, anche la famiglia ha
ricevuto lo stesso trattamento. Di fronte alle forti proteste della
madre, il dottore incaricato ha risposto “Non vi dovete preoccupare, mi
occupo io di lui”! Per fortuna, con l’aiuto di un altro medico e di
un’infermiera, sono riusciti a fargli visita previa perquisizioni
personali.
La presenza sbirresca è impressionante. Durante le
proteste del 5 maggio [sciopero generale], l’ospedale era pattugliato da
agenti speciali dell’EKAM [polizia militare antiterrorismo], armati e
con i passamontagna.

Negli ultimi quattro anni, le autorità e i
media hanno creato un mito intorno al nome di Simeon [come con Giannis
Dimitrakis], e dato l’attuale inasprimento repressivo, con il ricordo
fresco di Savvas Xiros [prigioniero membro del gruppo 17 Novembre che,
nonostante le gravissime ferite venne “visitato” da agenti della CIA in
stato semi-cosciente a causa della somministrazione di particolare
droghe] i compagni intendono mantenere alta la vigilanza.

Simeon
non è solo!

Opuscolo Pistoiese d’Anarchismo N°12

E’ pronto il numero 12 dell’Opuscolo pistoiese d’anarchismo e cultura; può essere scaricato QUI (tasto destro del mouse, salva oggetto) o reperito in forma cartacea alle varie iniziative in giro per la regione.
Info: anarchicipistoiesi@canaglie.org
Sommario:

Pg1: Editoriale;
Pg2: "Giustizia" è solo una vuota parola, sulla prima sentenza sui fatti di ca$$a Pound; Novità editoriali; La nostra memoria non è condivisa! Contro i recuperatori di regime;
Pg3: Stanco della solita routine?
Pg4: Due parole sulla repressione;
Pg4-5: Arte, Fecciax;
Pg6: Personaggi: Herbert Pagani;
Pg8: I nuovi fascisti; Giunta regionale, ovvero il mondo come volontà di distruzione.

08/05 Livorno: A fianco dei lavoratori e lavoratrici greci : Che la crisi la paghino i padroni e i banchieri

A fianco dei lavoratori e lavoratrici greci :

Che la crisi la paghino i padroni e i banchieri

 

Il proletariato ellenico si
trova di fronte all’ennesima rapina, fatta per tappare i buchi provocati dai
governi precedenti. In questa situazione, non ci sono margini di compromesso,
ancora una volta il proletariato è la vittima sacrificale.

C’è da stupirsi che rivolte
di quel genere non scoppino più frequentemente. La repressione statale aggiunge
benzina all’incendio. I responsabili delle rivolte sono quindi i Governi,
quelli dell’Ellade e quelli che lo stanno sostenendo nello scaricare le loro
ruberie sulle masse popolari, compresi i governi europei.

"Noi abbiamo dato,
adesso fate pagare i ricchi": questo è uno degli slogan della protesta
delle lavoratrici e dei lavoratori Greci che si mobilitano contro  il piano di austerità con cui si vuole
per scaricare sulle loro spalle la crisi.
Un piano profondamente antipopolare e che vuole far pagare il prezzo della
crisi a lavoratrici e lavoratori , utilizzando la crisi stessa per rilanciare
le possibilità di profitto e rendere ancora più deboli le classi popolari.

Per questo la solidarietà con le lavoratrici e i
lavoratori greci e con il loro movimento di protesta e rivolta – che non
accettiamo venga criminalizzato – dopo le tragiche morti di mercoledì, è
solamente una parte della nostra stessa campagna contro la crisi e il razzismo,
per far pagare la crisi a chi l’ha provocata e contrastare le politiche
padronali e dei governi dell’Unione Europea – a partire da misure urgenti di
difesa dei salari e dei diritti di lavoratrici e lavoratori e di esproprio
delle banche e delle imprese responsabili della crisi stessa.

 

SABATO  8 ore  17,00
PRESIDIO
davanti al consolato Greco in
piazza ATTIAS a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori greci

Aderiscono :

Sinistra Critica; Collettivo Anarchico Libertario;
F.A.L.-F.A.I.; L’Internazionale……