Siena -Assalto di fasci alla facoltà di lettere

Nella
notte tra venerdì  e sabato la
facoltà di lettere di Siena e’ stata letteralmente assaltata da un
gruppo
di  “persone” che hanno tentato per
almeno due ore, prima di entrare e poi di far uscire, i ragazzi che,
ormai da
giorni, stavano occupando la facoltà, per i grossi problemi e le grosse
difficoltà in cui si trova l’ateneo in questo periodo….e più in generale
il
mondo della scuola tutto.

L’occupazione degli studenti di sinistra si stava e si sta
rivelando un iniziativa piena di entusiasmo e di ottimi risultati
ottenuti con
svariate iniziative dibattiti e occasioni di confronto e culturali. Il
tutto in
un contesto pacifico tranquillo e in collaborazione  con
molte realtà, anche esterne, ma
solidali col mondo della scuola e del lavoro. In questo contesto e’
avvenuto
ciò,  che dal nostro punto di vista,
va inquadrato in un attacco di piuttosto chiara matrice fascista.
Diciamo questo
perchè lo schema usato e’ sempre il solito..si recluta un numero
piuttosto
ridotto di persone più o meno riconducibili alla destra militante, si
mandano in
spedizione punitiva con il compito di provocare e, magari, far scoppiare
una
piccola rissa per poi poter usare l’accaduto dimostrando che le
iniziative come
le occupazioni, o più in generale, le proteste di studenti o masse
popolari, non
sono altro che scuse per fare “casino” ….Se questo, come in questa
occasione,
non va a buon fine si riduce tutto ad una “bravata” di un gruppetto di
ragazzi
che aveva alzato un po’ troppo il gomito….noi ci chiediamo…come mai se
l’aggressione viene da destra e’ sempre e solo una bravata?Basta
arrivare in
questura puzzando d’alcool per essere automaticamente giustificati?La
polizia e
la magistratura hanno il dovere di fare in modo che i responsabili, già
identificati, vengano puniti per ciò che hanno fatto e rispondano delle
provocazioni e delle aggressioni di cui si sono resi protagonisti…furto
di un
pc, incendio doloso interno ad una biblioteca  universitaria
con persone presenti
nell’istituto(si può ipotizzare il tentato omicidio?), aggressioni
verbali e
tentativo di sfondamento di un portone…..Vogliamo pensare e sperare che
la
gestione di questa faccenda sia altrettanto solerte e impegnata da parte
delle
forza dell’ordine come lo e’ in altre occasioni…noi staremo qui a
vigilare che i
diritti dei cittadini siano rispettati e che il tutto non venga
archiviato come
una “bravata”, perché questo non sarebbe tollerabile. Non ci possono
essere due
metri e due misure sempre! Siamo stanchi di questi giochetti !!!

Pensiamo che questo evento, come tanti altri sia la chiara
espressione di ciò che sta’ succedendo in Italia  negli
ultimi tempi…queste sono tutte
prove di forza, tentativi di schiacciare e zittire intimorendo chi non
vuole
stare zitto, chi non vuole sottomettersi alla deriva verso cui sta
andando il
nostro paese, chi vuole occupare per protestare e far sentire la sua
voce, chi
vuole manifestare liberamente e chi vuole aggregarsi in comitati
coordinamenti
etc per organizzarsi e combattere questo stato delle cose.

In
questo contesto proprio oggi sabato 8 maggio e’ ufficialmente nato il
CAAT
(Coordinamento antifascista e antirazzista toscano)di Siena. La finalità
di
questo coordinamento e’ quella di vigilare ed agire perché cose come
queste non
succedano più…. e se succedono devono essere prontamente denunciate
assicurandosi che chi si fa’ promotore e braccio del fascismo venga
fermato e
isolato. Non bisogna lasciare nessuna agibilità ai fascisti….nemmeno a
quelli
che si professano benefattori e pacifisti perchè sono tutte maschere,
sono
espedienti per mescolarsi alla gente per poi accoltellarla alle
spalle.

Come
CAAT di Siena vogliamo dare la più sentita solidarietà agli studenti che
hanno
occupato la facoltà di lettere e che,per questo, hanno subito questo
attacco
infame .  Vogliamo dare il nostro
più ampio sostegno e sprono a continuare la loro lotta ancora più
motivati di
prima. Vogliamo siano sicuri di non essere soli in questa battaglia
perché
l’unione fa’ la forza e la solidarietà e’ un arma da usare sempre.

Invitiamo tutti i partiti e le istituzioni cittadine a prendere
posizione pubblicamente su questa aggressione ed esprimere tutta la loro
solidaretà agli studenti!!

CAAT
SIENA

Torino. G8: sei anarchici a giudizio

Da Indy Piemonte:

Un PM alla pummarola

Più veloce della luce. Il PM Rinaudo,
della Direzione Provinciale Antimafia, indefesso cacciatore di
anarchici, sprezzante del rischio di cadere nel ridicolo, ha rinviato a
giudizio sei compagni, cinque di Torino e uno del Monferrato, per “i
delitti 81 cpv, 110, 639 comma 2 perché con più azioni esecutive di un
medesimo episodio criminoso (…) deturpavano e imbrattavano parte di un
immobile sito in via Fanti 17, facente parte di un edificio parzialmente
costruito nel 1700 e quindi ritenuto di interesse storico, luogo dove
ha sede il centro congressi dell’Unione Industriali di Torino”.

Si va in aula il 24 settembre.
Una roba dal tono dannatamente serio.
“Delitto”, “disegno criminoso”, “deturpare ed imbrattare” e poi anche
l’antimafia.

Sangue e soldi all'Unione Industriali
Sangue e soldi
all’Unione Industriali

Facciamo un passo indietro.
Era il 7
luglio. All’Aquila i padroni del mondo facevano la loro passerella tra
le rovine della città distrutta dal terremoto. La gente in tenda
circondata da uomini armati, i potenti in una caserma/fortezza
milionaria. Roba da brividi. Un G8 tra le macerie. Metafora reale di un
tempo segnato dalla ferocia e dalla forza, dalla guerra e dalla miseria,
dal banchetto di una minoranza di ricchiepotenti sulle spalle dei più.
L’arroganza
nemmeno si maschera dietro la retorica, nemmeno finge i buoni
sentimenti.
L’Aquila è il simbolo inquietante di un futuro che è già
presente. Un’intera popolazione sotto controllo, mentre i soliti noti
costruiscono fortune “umanitarie”. Roba sperimentata fuori, tra Somalia e
Albania e, adesso, pronta anche per noi.

A Torino, quel 7 luglio, sul
marciapiede di fronte all’ingresso dell’Unione Industriali in via Fanti,
vengono gettate mazzette di soldi in una pozza rosso sangue. Sulla
cancellata della palazzina che ospita l’organizzazione dei padroni della
città uno striscione bianco con la scritta “G8: guerra, schiavitù,
oppressione”, siglato FAI.
Sangue e soldi al palazzo dei padroni, la
cifra di un mondo diviso tra chi ha troppo e chi nulla, chi comanda e
chi è obbligato a chinare il capo, ma anche il segno della lotta e della
resistenza che, ogni giorno, in ogni dove, vede gli ultimi alzare la
testa.

Neanche un anno dopo scatta la
vendetta. Pomodoro e soldi finti di fronte all’ingresso dell’Unione
Industriali diventano “imbrattamento e deturpamento”, “delitto”,
“disegno criminoso”. Il marciapiedi di via Fanti si è trasformato un
edificio storico del 1700!
Si rasenta il ridicolo. Peccato che quando
i pagliacci recitano in toga nelle aule di un tribunale ci sia poco da
ridere.
Non ci stupiamo. Il prezzo che chiedono per chi si oppone è
ben più lieve di quello pagato dai tanti immigrati che in quest’anno
terribile sono stati ammazzati in mare dalle leggi razziste di questo
paese. Molto più lieve di quello che pagano ogni giorno i reclusi dei
CIE di che si ribellano, tentano la fuga, osano denunciare i loro
aguzzini.
Resta il fatto, che dovrebbe inquietare la coscienza dei
più, che in questo paese vogliono tappare la bocca ad ogni voce scomoda,
trasformare in delitto ogni piccolo gesto di protesta simbolica.
Giorno
dopo giorno si restringono gli spazi di libera espressione: se la
critica finisce in tribunale quella che è in ballo è la libertà di
tutti.

Per info e contatti:
Federazione
Anarchica Torinese
Corso Palermo 46
La sede è aperta ogni giovedì
dopo le 21
fai_to@inrete.it
338 6594361