Solidarietà ai compagni di Torino!

Stamani 12 Maggio la violenza di stato è tornata a colpire a Torino; il risultato dell’operazione sbirresca ha portato alla traduzione in carcere di tre compagni, altri quattro sono finiti ai domiciliari ed in 9 costretti all’obbligo di firma. Non ci interessano le motivazioni che hanno portato a questa brillante operazione, sappiamo bene che i compagni sono stati colpiti per la loro instancabile attività antirazzista a fianco dei migranti e per la loro voglia di Libertà inconciliabile con lo sfruttamento e l’oppressione quotidiana cui tutti siamo sottoposti.
Solidarietà incondizionata ai compagni di Torino colpiti dalla repressione!
LUCA, DAVIDE, LUIGI LIBERI…LIBERI TUTTI!
Anarchici Pistoiesi

Ieri approvato pacchetto sicurezza (pena da 6 mesi a 5 anni perl’istigazione alla disobbedienza su internet)

NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL
PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA

Ieri il Senato ha approvato
il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un
emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (UDC) identificato
dall’articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione
a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà
alla Camera come articolo nr. 60.

Questo senatore NON fa neanche
parte della maggioranza al Governo… il che la dice lunga sulle
alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.

In
pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse
invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a
disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che
ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.

Questo
provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia
ovunque si trovi, anche se è all’ESTERO; basta che il Ministro
dell’Interno disponga con proprio decreto l’interruzione dell’attività
del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla
rete internet. L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro
24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.

Per
i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena
ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl’istigazione alla disobbedienza delle
leggi di ordine pubblico o all’ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE:
questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da
tutti i link scomodi per la Casta.

In pratica sarà possibile
bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook,
Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia
l’unica informazione non condizionata e/o censurata.

ITALIA:
l’unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato
YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Con
questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche
in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e
l’istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e
multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un
testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto
sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di
"normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di
relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.

Mentre
negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l’Italia
prende a modello la Cina, la Birmania e l’Iran.
Oggi gli UNICI media
che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista
specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.

Fatela
girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze
addormentate degli italiani perché dove non c’è libera informazione e
diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.

Fonte:
documentazione
diffusa da
Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti
Umani

SERATA BENEFIT KULANKA

 

L’ iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare e informare sulla
situazione dei  dell’Italia fino ad arrivare ai migranti partendo dal sudFirenze dove attualmente un gruppo di Somali con lo status di rifugiati
politiciè stato costretto ad occupare per ottenere una temporanea e
tanto ambita "casa"

L’iniziativa inizierà alle 18.00 e prevede vari momenti:

  • proiezione del nuovo video della campagna "Clandestino" di CARTA:
  • La terra (e)strema di Enrico
    Montalbano, Angela Giardina, Ilaria Sposito.

Breve descrizione del film: L’agricoltura
del Mezzogiorno, come dimostra

Rosarno, si regge
sull’impiego di manodopera immigrata,

tra paghe di sussistenza,
rivoveri di fortuna, xenofobia, mancanza di tutele sanitarie e
sindacali.  un racconto sulla condizione dei lavoratori migranti
impiegati nelle campagne siciliane, a cominciare dai raccoglitori
stagionali. Un viaggio tra vecchi e nuovi contadini dell’isola: da
Pachino, nota per i suoi pomodori, a Vittoria [Ragusa], dal borgo di
Cassibile [frazionedi Siracusa] alla provincia di Trapani [Alcamo e
Campobello di Mazara].

  • Presentazione del progetto Puglia da
    parte di alcuni ragazzi delle brigate di solidarietà attiva con la
    quale siamo in contatto e della quale alcuni componenti del collettivo
    fanno parte.
  • Proiezione del corto: LA CASA CHE NON C’è di Marcantonio Lunardi girato all’interno del Kulanka.

    Breve descrizione:  

Una casa, un giardino, le immagini di
un mare che è metafora di libertà. Ecco cosa emerge dal racconto
degli esuli somali del centro di accoglienza alle Cure di Firenze. Un
gruppo di persone sfuggite alla violenza che si raccontano in 10
minuti attraverso la loro immaginazione, unico spazio rimasto ancora
libero per volare sull’orrore dell’esilio e della solitudine.

  • Intervento della rete INSICURI, testimonianze dei somali,
    presentazione dei progetti attualmente presenti al Kulanka.

A seguire APERICENA e musica TRASH con i dischi di Killa shorty

 
L’incasso
sarà devoluto allo spazio interculturale autogestito kulanka per opere
di restauro

Prove di (molta) forza AGGIORNATO

Da Macerie:

Irruzione della polizia, all’alba di questa mattina,
dentro a tre case occupate torinesi (l’Asilo di via Alessandria, il
Mezcal di Collegno e il Barocchio di Grugliasco), un Centro sociale
(l’Askatasuna di corso Regina Margherita) ed alcune case private di
compagni. Il quadro non è ancora chiarissimo. Quel che si sa di sicuro è
che l’operazione è frutto delle indagini sugli scontri avvenuti durante
il primo sgombero de Lostile di corso Vercelli, il dieci dicembre
scorso. Pure di sicuro si sa che gli agenti hanno notificato degli
obblighi di firma ad alcuni compagni e che altri sono stati messi agli
arresti domiciliari, ma non si conoscono con chiarezza in quanti
complessivamente siano stati sottoposti a queste misure cautelari. E
ancora, di almeno due compagni si sa che sono stati portati in Questura,
ma non si conosce la loro destinazione finale.

Per intanto, vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti
su Radio Blackout e su Indymedia Piemonte.

E a rileggervi i resoconti sullo sgombero de Lostile
di Corso Vercelli:

Prove di forza:
leggi un resoconto del primo sgombero de Lostile.

Memoria: leggi il
racconto di un pestaggio durante il primo sgombero de Lostile.

Prove di forza / 2:
leggi un resoconto del secondo sgombero de Lostile.

 


Da indy Piemonte:

 

L’operazione è
cominciata alle 6,30.

La polizia ha effettuato perquisizioni in tre
squat (Asilo, Barrocchio, Mezcal) e in un centro sociale (Askatasuna).
Gli occupanti degli squat sono saliti sul tetto. La Digos si è
presentata anche in alcune case private.

All’Asilo
hanno fatto irruzione divellendo porte e finestre. Le perquisizioni si
sono tuttavia limitate alle stanze dei compagni oggetto di misure
cautelari.

 

I perquisiti
ed inquisiti sono in tutto 16. Tre sono stati arrestati e tradotti in
carcere, quattro ai domiciliari, gli altri con obbligo di firma.

Vari lanci di
agenzia e La Stampa on line parlano di 16 arresti ma si tratta di
notizie false.

 

La cornice
pare siano i fatti del 10 dicembre 2009, quando, in una sola mattinata,
vennero sgomberati Cà Neira e Lostile. Nel tardo pomeriggio quelli di Cà
Neira occuparono un nuovo stabile (ex cinema Zeta) e vennero sgomberati
e tradotti in questura in quattro, mentre il presidio di solidali sotto
Lostile venne caricato e due ragazzi condotti in questura. Dopo la
prima carica ce ne furono altre due arginate da cassonetti in strada.

Sembra che i
provvedimenti del PM Rinaudo di questa mattina si riferiscano alle
cariche del pomeriggio in corso Vercelli.