Dal CIE di Bologna

fonte: corriere di bologna

Nel giorno in cui gli immigrati scendono in piazza, un centinaio di
attivisti della rete Welcome e de centro sociale Tpo hanno tento
l’irruzione nel Cie bolognese di via Mattei. E sono arrivati fino
all’ultima barriera interna che circonda la struttura. Provocando la
protesta all’interno.

«Stiamo occupando il Cie di via Mattei», ha annunciato un’attivista
del Tpo attorno alle 11. I manifestanti – circa un centinaio – hanno
scavalcato con una scala un muro sulla parte posteriore del Cie, in
corrispondenza di una piccola stazione ferroviaria e sono arrivati a
ridosso della cancellata che delimita i confini del centro. Lì, mezzi
delle forze dell’ordine hanno bloccato la strada ai manifestanti. E
quando i ragazzi hanno tentato di oltrepassare la recinzione sono stati
fermati: c’è stato – dicono gli attivisti – un contatto tra loro e le
forze dell’ordine.

A quel punto, gli attivisti hanno iniziato a sbattere le mani contro
le inferriate e a intonare cori di solidarietà verso gli stranieri nel
Cie. Dall’interno, gli stranieri hanno risposto agli slogan urlati,
finché, hanno riferito i manifestanti, si è cominciato a vedere fumo
nero uscire dalla struttura. Gli immigrati – sentendo quello che stava
succedendo fuori – hanno iniziato una protesta anche incendiando alcuni
materassi e facendo rumore contro le sbarre interne.

Verso le 13, i militanti si sono radunati all’esterno, davanti al
cancello del Cie, e hanno chiesto di poter entrare nel centro in una
delegazione. Poco dopo è arrivata la decieione di questura e prefetto:
potranno entrare i consiglieri regionali Roberto Sconciaforni e
Gabriella Meo per verificare le condizioni in cui si trovano gli
immigrati. Con loro ci saranno anche due legali.

————————————————————————————————————————-Dopo che ieri i reclusi hanno bruciato materassi e qualunque altra cosa a loro disposizione nelle camerate, le condizioni interne sono pessime.
Dalla sezione maschile fanno sapere che sono al freddo, senza coperte e con 3 materassi per 50 persone. Denunciano inoltre i quotidiani maltrattamenti da parte dell’ Ufficio Stranieri e dei mediatori culturali.

Non lasciamoli soli!!!