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Ferrara:isolamento,rapporti disciplinari e proteste in AS2(AGGIORNATO)

Da telefonata del 13 febbraio con uno dei compagni imprigionati nella sezione di Alta Sorveglianza del carcere di Ferrara, veniamo a sapere che Alfredo è stato posto in isolamento, in seguito a un alterco con una guardia. L’isolamento punitivo, 14bis o.p., è stato posto in essere due giorni fa e un altro compagno della sezione ha ricevuto un rapporto disciplinare, sempre per lo stesso episodio.Gli altri prigionieri della sezione AS  hanno protestato contro quanto avvenuto e intendono proseguire fino a quando non  verrà sospeso l’isolamento di Alfredo.

14 febbraio- Alfredo è stato da subito portato in altra sezione del carcere, non ha contatti quindi con altri prigionieri, ne della sezione AS ne di altre sezioni.Gli altri compagni della sezione speciale hanno la socialità sospesa e permangono i divieti d’incontro.

Nel paese delle democrazie

Da Finimondo:

«La questione — disse Alice — è sapere se hai il potere 

di attribuire alle parole tanti significati diversi.

La questione — disse Humpty Dumpty — 

è sapere chi comanda… tutto qui»

 

 

 

Alice, idealista un po’ ingenua, si sta chiedendo in questi giorni se è mai possibile che la parola «terrorismo» abbia un altro significato, dizionario storico-etimologico alla mano. Humpty Dumpty, materialista un po’ grezzo, le risponde che essendo lo Stato a comandare, ed essendo il linguaggio proprietà di chi comanda, allora «terrorismo» significa ciò che vuole lo Stato. Tutto qui.

Negli anni 70 lo Stato concedeva l’appellativo di «terrorista» a chiunque gli contendesse il monopolio dell’uso della violenza, ovvero utilizzasse armi da fuoco o esplosivi, soprattutto ai partecipanti di organizzazioni specifiche combattenti, soprattutto se quelle organizzazioni erano espressione di un più vasto movimento di contestazione, soprattutto se quella contestazione mirava a sfociare in una rivoluzione. Per lo Stato, «terrorista» era soprattutto chi lo attaccava a mano armata.

Oggi che le organizzazioni armate specifiche sono quasi del tutto scomparse, che gli arsenali sovversivi sono desolatamente vuoti, che raramente i movimenti di contestazione assumono dimensioni considerevoli, che (quasi) mai pongono la questione rivoluzionaria, Alice vorrebbe dedurne che lo Stato abbia rinunciato all’uso di questo termine, reputandolo incomprensibile se non in sporadici casi. Già le era insopportabile la definizione di «terrorista» rivolta a chi prendeva di mira gendarmi e magistrati, piuttosto che a chi faceva strage di pendolari e passanti, ma insomma… sapete com’è la gente, quando vede spargimento di sangue si impaurisce e si confonde. Bisogna supporre che per la propaganda non sia stato poi troppo difficile far cadere le persone nell’equivoco, demonizzare il regicida e non il tiranno. Ma ora, via, dopo che negli ultimi decenni si è assistito ad un così triste calo di funerali istituzionali, facciamola finita con lo spauracchio del «terrorismo»!

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Emile Henry, aforisma

A coloro che dicono “l’odio non genera amore”, rispondete che è l’amore, vivo, che spesso genera l’odio. L’odio che non poggia su una bassa invidia, ma su un sentimento generoso, è una passione sana e potentemente vitale. Più amiamo il nostro sogno di libertà, di forza e di bellezza, più dobbiamo odiare ciò che si oppone al suo avvenire.

Émile Henry

 

Firenze: “Ri-arredato” bancheto della lega

L’Ansa ci racconta che stamane 14 Febbraio, un banchetto della lega nord è stato visitato da alcuni anti razzisti che hanno ben pensato di porre fine all’atto osceno in luogo pubblico rappresentato dalla presenza del citato covo itinerante di razzistoidi, che si sono visti tornare indietro una minima parte del veleno che da anni vomitano contro il diverso. Purtroppo, riporta la fonte degli scribacchini, non ci sono feriti…ma è un inizio…

Aggressione gazebo Lega Nord Via del Gignoro Firenze