Da informa-azione.info
A proposito di queste altre notti bianche milanesi
Verso le 00.40 arriva una telefonata dal CPT. A seguito di un
diverbio con un poliziotto, un detenuto transessuale viene portato via.
Sembra che la discussione fosse nata dal fatto che non gli venissero
somministrati dei farmaci, problema più volte emerso in Corelli. Dopo
poco viene riportato indietro conciato proprio male, perde sangue dalla
bocca e ha un seno aperto con fuoriuscite di materiale. Sale la rabbia.
Chiede un’ambulanza, vuole essere portato in ospedale ma non gli viene
concesso, probabilmente a causa delle visibili condizioni in cui è
stato ridotto. Alle 2.00 un piccolo presidio di compagni si è formato a
metà dello stradello che porta alla sbarra d’ingresso del CPT. Di
fronte all’ingresso un cordone di polizia. Chiediamo di parlare con un
responsabile, sappiamo quello che é accaduto e che sta accadendo, dov’é
l’ambulanza? All’interno intanto sono tutti usciti nei cortili. Prima
uno e poi un altro ci dicono che il detenuto si è rifiutato di salire
sull’ambulanza e che preferisce farsi medicare nell’infermeria posta
all’interno della struttura. Invece, ha soltanto avuto timore di andare
da solo dopo quello che era successo e ha chiesto di poter essere
accompagnato da un’amica anch’essa detenuta. Alle 2.30 esce
un’ambulanza scortata da due macchine della polizia. Ci vogliono far
credere che finalmente lo stanno portando all’ospedale ma da dentro ci
dicono che è ancora lì, nell’ambulanza non c’é nessuno. Ogni tanto, in
un tratto della tangenziale est dal quale si vedono i cortili interni,
qualche compagno accende dei fumogeni e fa sentire la nostra presenza
solidale. Un dirigente della polizia esce per conferire con noi ma
prontamente viene richiamato indietro proprio mentre ci stava
raccontando la sua versione dei fatti, del litigio fra due "ospiti",
come amano chiamarli loro, sedato dal solerte intervento della polizia
all’interno, che uno ha picchiato un altro ma che ora è tutto a posto e
che quindi possiamo andarcene. Ma non fa in tempo a finire che molto
fumo si alza sopra il CPT. Hanno cominciato a dare fuoco ai materassi.
Da dentro ci dicono che stanno bruciando tutto. Alle 3.00 entrano, da
un’altra strada, svariati mezzi della polizia. Dove siamo noi è un via
vai continuo di polizia, carabinieri, digos. Poco dopo entrano anche
due camion dei pompieri. Verso le 3.30 entra una nuova ambulanza che
riesce dal secondo ingresso. Sembra che questa volta l’abbiano caricato
per portarlo all’ospedale ma non ci sono conferme perché nell’ultimo
contatto avvenuto ci aveva detto che stavano separando le donne e i
trans dagli uomini e che un dirigente della polizia gli avrebbe
comunicato il suo arresto ed avrebbe aggiunto, con quel modo
paternalistico con cui dicono "ospiti", di non fidarsi di quelli la
fuori che li usano soltanto per fare politica… Non facciamo cadere
nel silenzio la dignità e il coraggio dimostrati in questa ennesima
notte bianca milanese.