Casa Pound, tre arresti dopo le devastazioni

Gli arrestati sono Alessandro Della Malva, il
segretario regionale delle Carc (Partito dei comitati di appoggio alla
resistenza per il comunismo) – già coinvolto negli scontri tra opposte
fazioni di Massa – e due livornesi: Alessandro Organo (29 anni) ed
Elisabetta Cipolli (33 anni). Manifestazione di protesta del Movimento
antagonista nel pomeriggio a Livorno e dei Carc a Massa dove parlerà
D’Alema
di Tiziana Gori

Tre persone sono state arrestate per l’irruzione e la devastazione
della sede di Casapound di Pistoia, avvenuta ieri sera e in cui
militanti dell’associazione di destra sono stati aggrediti da
simpatizzanti di sinistra. Tra gli arrestati, secondo quanto
riferito dalla questura, c’è il segretario regionale delle Carc
(Partito dei comitati di appoggio alla resistenza – per il
comunismo). Sono accusati di devastazione, saccheggio, lesioni e
violenza privata. Un ragazzo, sempre secondo quanto reso noto dalla
questura, è stato solo denunciato perché minorenne. Tra gli otto
denunciati a piede libero, solo uno è di Pistoia: M.T., di 31 anni.

Gli arresti
Il segretario regionale dei Carc arrestato è Alessandro Della
Malva. Il suo difensore, l’avvocato Alessandro Maneschi, afferma
che Della Malva "è estraneo ai fatti". "Il mio assistito – ha
spiegato l’avvocato – ieri pomeriggio, al momento del fatto, non
era a Pistoia. Ha partecipato successivamente alla riunione al
circolo Primo Maggio, dove è stato trovato dalla polizia. Ma ha
solo la colpa di essersi trovato nel posto sbagliato. Ripeto, non
era a Pistoia quando è avvenuta l’aggressione alla sede di
Casapound". Della Malva era già stato arrestato il 25 luglio scorso
a Marina di Massa per aver partecipato agli scontri tra i Carc, che
avevano organizzato una ‘ronda proletaria antifascista’ in
contrapposizione alle ronde di destra, forze dell’ ordine e
simpatizzanti di destra. Il 9 ottobre scorso in tribunale a Massa
c’è stata la prima udienza del processo a suo carico: insieme ad un
altro esponente di sinistra è accusato di resistenza e lesioni a
pubblico ufficiale. Gli altri arrestati, oltre ad Alessandro Della
Malva, sono Alessandro Organo (29 anni) di Livorno, ed Elisabetta
Cipolli (33 anni), sempre di Livorno.

La protesta dei gruppi di sinistra

 


Per chiedere "l’immediata scarcerazione" dei due giovani livornesi,
il Movimento antagonista livornese ha promosso per stasera alle 18
un presidio davanti alla prefettura della città. E una
manifestazione in solidarietà per gli arrestati è stata organizzata
dai Carc anche a Massa. Questo pomeriggio, in occasione dell’arrivo
di Massimo D’Alema a Massa, Carc e Asp (Associazione solidarietà
proletaria) organizzeranno un presidio davanti al Teatro Gugliemi,
dove D’Alema, come sostenitore della mozione Bersani, terrà un
comizio in vista delle primarie del Pd.  

Tensione in questura
Il presidio non autorizzato davanti alla questura di Pistoia di un
gruppo di militanti di estrema sinistra – circa 90 – è proseguita
fino alle sette dal mattino. A quell’ora una quindicina di
"irriducibili" si trovava ancora in via Macallè. Da Firenze, a
sostegno dei colleghi pistoiesi, sono arrivati una trentina di
agenti della Squadra mobile. Il personale in servizio non ha
smontato e il personale a riposo è stato richiamato in questura.
Per tutta la notte circa 80 agenti hanno vigilato affinchè la
situazione non degenerasse. Non ci sono denunciati tra i
manifestanti, ma la polizia parla di "accertamenti in corso". I tre
arrestati sono stati portati nel carcere di Santa Caterina in
Brana. Negano ogni addebito. Le indagini sul caso sono condotte dal
sostituto procuratore Luigi Boccia.

 (tratto dal TIRRENO)

è chiaro  il fatto?!

questi "repressori dell’ordine" hanno arrestato e denunciato senza alcuna prova,

i compagni che lottano contro il governi razzi-mafiosi e contro le ingiustizie!

La solidarietà è un arma fuoco alle galere!!!

basta repressione 

basta stato! basta fascismo!

liberi subito!!!!

3 pensieri su “Casa Pound, tre arresti dopo le devastazioni

  1. Chiedo scusa alla RAF, sono stato troppo sintetico. Errore mio.
    La frase fu detta (e confermata più volte) da persone provenienti da Firenze. Dirò di più: a sentire loro non si trattava di un progetto, ma di esperienza su campo, se così si può chiamare.
    Fino a questo episodio avevo cercato di convincermi di avere frainteso quelle parole, ma ciò che è successo mi ha riaperto il dubbio che esistano davvero anche a sinistra frange estremiste che utilizzano metodi squadristi per distruggere ciò che non reputano ideologicamente giusto.
    Ancora non dispero di riuscire a vedere gente matura che parla e si confronta, e questo forum mi sembra che vada nella giusta direzione: già una volta ho scritto in maniera critica, e si è instaurato un dialogo.

  2. Beh che dire, anche noi avremmo preferito non fosse successo niente, soprattutto perchè in carcere ci sono finiti compagni che stavano presenziando un’assemblea e che con la vicenda non c’entrano un cazzo… inoltre avevamo programmato parecchie iniziative, sia con quelli del I Maggio che con altri, che al momento per ovvi motivi sono saltate…
    Ad ogni modo se la manifestazione a cui fai riferimento è quella immediatamente successiva all’aggressione del 13 dicembre allo slebest, ti sbagli di grosso, perchè nessuno di noi aveva detto di tirar su “squadre per andare a prendere i fascisti”… anche se qualcuno lo avesse proposto (in un momento di rabbia per le continue aggressioni subite e l’immobilità delle forze del disordine), non penso che tu il suo Antifascismo lo possa virgolettare perchè come RETE ANTIFASCISTA PISTOIESE, dal primo all’ultimo arrivato, siamo gli unici ad aver portato avanti a Pistoia un programma di iniziative e azioni dirette coerentemente Antifasciste e, aggiungo, se la RAF non fosse sorta nell’ultimo periodo avremmo assistito ad una spaventosa escalation di violenze neofasciste e al dilagare (probabilmente) dei movimenti di estrema destra!

  3. Qualche tempo fa, in merito a una manifestazione antifascista a Pistoia, avevo scritto proprio su queste pagine:
    «Avrei preferito non sentir dire a qualche “antifascista” che la soluzione è fare dei gruppi (chiamiamole pure squadre) per andare a prendere i fascisti uno a uno e pestarli bene bene.»
    Ora aggiungo che avrei preferito non vedere distrutta a sprangate la sede di CasaPound, perché le idiozie crollano davanti alla ragione, e si alimentano di violenza.

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