Comunicato RAF-PT + qualche osservazione

Sappiamo benissimo che le perquisizioni e le intimidazioni ai danni dei compagni Antifascisti aoscani avvenute questo lunedì e proseguite con gli arresti domiciliari per tutti, non aggiungono, come affermano i compagni livornesi nel loro comunicato stampa, "nessuna novità sulle dinamiche della vicenda… […] Infatti non si capisce come mai debbano essere dati gli
arresti domiciliari dopo un mese a chi era già denunciato a piede
libero. C’è il pericolo di fuga, reiterazione dell’atto o inquinamento
delle prove dopo così tanto tempo?
". Questura e magistrati sanno fin troppo bene che tutti gli indagati di questa vicenda non c’entrano assolutamente niente con quanto avvenuto l’11 ottobre scorso con la devastazione della sede di casa pound; l’obbiettivo è abbastanza chiaro ed evidente: il loro interesse è quello di colpire i compagni del movimento antagonista toscano, colpire coloro i quali si stanno adoperando in prima persona nelle più importanti questioni sociali, dalle battaglie per il lavoro alle lotte contro fascismo e razzismo, vogliono colpire chi tenta di autorganizzarsi, senza l’ausilio di partiti e sindacati, e chi non vuole piegarsi alla fascistizzazione della società.
Per la magistratura democratica e per i loro cani da guardia in divisa, oggi le parole d’ordine sono paura e intimidazioni.
Sappino lor signori che "possono arrestare, possono perquisire, possono picchiare, umiliare, torturare, imprigionare… ma la lotta dei compagni quella no, non la possono fermare… nessun magistrato lo può neanche pensare…"

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COMUNICATO STAMPA 9-11-2009

Dopo i tre fermi di omenica 11 Ottobre a Pistoia la repressione colpisce nuovamente gli Antifascisti. Questa mattina altri quattro compagni -due di Pistoia e due di Livorno che erano già stati denunciati Domenica 11­ sono stati prelevati dalle loro abitazioni, portati in questura e messi agli arresti domiciliari, pur essendo totalmente estranei alla devastazione   della   sede   fascista   di casapound.
È evidente che l’operato della questura mira a reprimere chi, nella propria realtà cittadina, si mobilita sul tema dell’antifascismo e dell’antirazzismo e a chi cerca concretamente di porre un freno all’ondata repressiva e xenofoba che si sta perpetuando nel nostro paese. Le perquisizioni effettuate nell’ultimo mese non si limitano a Pistoia e a Livorno: Venerdì scorso a Firenze sono state effettuate alcune perquisizioni ed è stato arrestato un compagno accusato di vari capi d’imputazione tra cui la presunta detenzione di esplosivi, i rapporti di solidarietà internazionale e le iniziative contro la  presenza dei fascisti nella città fiorentina.
Difronte a questo clima di intimidazione e di repressione non possiamo tacere e esprimiamo la nostra più profonda solidarietà ai perquisiti e ai fermati, richiedendo l’immediata liberazione dei  compagni e l’immediata cancellazione delle denunce.
Contro fascismo e repressione la nostra lotta continua.


Rete Antifascista Pistoiese