Lunedì
mattina a Pistoia ha sfilato un corteo contro
la riforma gelmini sulle scuole. E fin qui, magari un po’ fuori
sincrono, ci siamo. Ma c’era qualcosa che non tornava.. Chi guidava il
corteo non erano compagn* dei collettivi, non erano compagn* dei centri
sociali.. Non erano compagni: erano ragazzi di casa pound, azione giovani e un rappresentante del partito democratico,
che hanno proibito di fare cori "politici" e offensivi nei confronti
dei membri del governo, perchè sono riusciti a far passare il corteo
agli occhi ingenui delle/gli student* medi pistoiesi come un corteo apolitico.
Chiarendo
subito che un corteo in sè non può essere che politico, in quanto per
definizione quando un gruppo di persone scende in piazza a manifestare
contro qualcosa sta facendo politica, i più furbi organizzatori hanno
messo in atto la pratica recente di coinvolgere le/i manifestant* mediante
la finta ingenuità politica del "nè rossi nè neri ma liberi pensieri".
Non è uno slogan a caso: un anno fa, prima del celeberrimo 29 ottobre a
piazza navona, i giovani di casa pound, alleanza nazionale e
fascidimerda&co. partecipavano alle assemblee studentesche e ai
cortei apparentemente mossi dalla medesima lotta contro la riforma
gelmini, la vecchissima 133. Purtroppo in molt* si sono lasciati
sedurre dal fascino discreto della democrazia e della libertà di
pensiero che ha portato a un coinvolgimento attivo di quelle forze di
destra sotto il motto "abbiamo lo stesso fine anche se siamo diversi".
Ci
sembrava ormai passato il tempo in cui questo slogan, con tutto quello
che si porta dietro, trainava le folle in piazza, noi tutt* pensavamo
che le mazze tricolore avessero aperto gli occhi anche alle/i più
entusiast* di un movimento variegato. L’onda quella mattina mostrò la
sua inconsistenza, il "tutti uniti contro una riforma aberrante" non
poteva più avere un seguito.
Almeno così
credevamo… E invece ieri mattina a Pistoia le/gli student* medi venivano
nuovamente gabbat* dal viscido entrismo di quei ragazzi che cantavano
cori col braccio teso a mo’ di saluto romano, che scadevano dello
squallido populismo facendo cantare canzoni svuotate di contenuti
politici e che hanno bloccato il coro "siamo tutti antifascisti" al
termine del corteo, sotto il palazzo di governo. A lanciare il coro
sono stati compagn* di pistoia e firenze che hanno creato insieme uno spezzone
antifascista lanciando, nei limiti del possibile, un’isola di lotta nel
corteo. Purtroppo le/i compagn* pistoiesi sono poch*, ma da lontano e nel nostro
piccolo le/i invitiamo a non mollare, siamo cert* che con la costanza
potranno ricreare un movimento di lotta autorganizzata che parte dal
basso, senza la necessità di una sigla di partito o sindacato, perchè
nessun colletto bianco può conoscere quel moto interiore che ci
spinge alla rivolta, nessuno può rappresentare le nostre lotte!
CONTRO VECCHI E NUOVI FASCISTI
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
fonte : http://alt-aut.noblogs.org