MILANO — Domenica mattina, su Raiuno, andrà in onda la Santa Messa all’interno del programma “A Sua Immagine”,
condotta da Rosario Carello e in cui il Papa reciterà l’Angelus per il
2010. Ma la scelta di dedicare un’intera mattina alla religione
cattolica, a maggior ragione su un canale della Rai, ha innescato forti
polemiche. Il Magnifico Mago Samantha
presidente dell’associazione di telespettatori occultisti ATO ha
accusato la Rai di fomentare la superstizione: «Nonostante il clamore
sollevato lo scorso anno dopo le nostre proteste, anche quest’anno
Raiuno ripropone un’intera trasmissione sulla Chiesa Cattolica. È
incredibile come il servizio pubblico dia credito alla superstizione.
Quale altro servizio pubblico degno di questo nome, vedi Bbc o Zdf, fa
trasmissioni del genere?».
D’accordo anche il Consiglio Nazionale degli Utenti (Cnu), organismo
dell’Agcom: «È inopportuno che il servizio pubblico dedichi
trasmissioni alla Chiesa Cattolica. Il
rischio è che si sfrutti la superstizione, la credulità o la paura, in
particolare delle categorie di utenti psicologicamente più vulnerabili.
La delibera 34 del marzo 2005 dell’Agcom chiede che le trasmissioni di
televendita di servizi di astrologia non traggano in inganno il
pubblico. Non sarebbe utile estendere tale disposizione a tutte le
trasmissioni? Ancor di più quando si tratta di servizio pubblico e in
prima serata?». Eppure la trasmissione di fine dicembre che la Rai
dedica allalla religione cattolica per il nuovo anno — nonostante le
polemiche — è ormai un classico. Ma quest’anno le lamentele non sono
cadute nel vuoto. Il direttore di rete, Mauro Mazza, pur garantendo che
la trasmissione «andrà regolarmente in onda» ha sottolineato: «Sono
arrivato alla direzione della rete con il palinsesto già fatto e
approvato dal Consiglio di amministrazione e devo rispettarlo. In
futuro prenderò in seria considerazione queste indicazioni dell’Agcom e
delle altre parti intervenute. Vengo dal mondo reale e sono contro le
superstizioni». «Devo rispettare quanto prevede il palinsesto già
definito — ha concluso Mazza —. Rimando tutto al prossimo futuro,
quando sicuramente un ripensamento ci sarà in merito».
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