Aggressione fascista all’Università di Tor Vergata (Roma): “Blocco Studentesco” a braccetto col PdL

del COLLETTIVO "LAVORI IN CORSO"
 
Nella mattinata di mercoledì 27 gennaio otto neofascisti di "Blocco
Studentesco-Tor Vergata" hanno minacciato e poi aggredito due studenti
del "Collettivo Lavori in Corso" che stavano affiggendo alla fermata
ATAC di ingegneria i manifesti riguardanti un’assemblea con i
lavoratori alla ex-Eutelia.

Appena arrivati i fascisti si limitavano a interloquire chiedendo la
divisione degli spazi d’affissione solo per darsi una finta parvenza di
“democratici”. Poi, vista la situazione a loro favorevole, guidati dal
capo-branco, Noah Mancini, studente di Giurisprudenza, massimo responsabile di "Blocco Studentesco", già sprangatore-tricolore a piazza Navona nell’ottobre del 2008,
gli otto squadristi accerchiavano i due studenti del "Collettivo". Così
protetto Noah Mancini poteva mettere sul suo curriculum una nuova
aggressione.

Il tutto si è svolto in pieno giorno alla presenza di altri studenti in attesa del "20 Express".

Non sono le prime azioni di questo gruppo neofascista a Tor Vergata, direttamente legato a "Casapound".

Questi soggetti, famosi per il loro slogan "Né rossi né neri", in
realtà sono fascisti e si fregiano di organizzare incontri nel loro
covo all’Esquilino ospitando personaggi come il senatore Dell’Utri,
condannato per mafia, e Stefania Craxi, per beatificarne politicamente
il padre tangentista.

Tutto questo per potersi ora alleare ufficialmente con il PdL
sostenendo la candidatura di Renata Polverini quale presidente alla
Regione Lazio e quella di Adriano Palozzi come consigliere.
Nel 2008 "Blocco Studentesco" finse di protestare contro il ministro
Gelmini per infiltrarsi nel movimento così come suggerito pubblicamente
dal senatore a vita Francesco Cossiga.
A colpi di spranghe e con l’aiuto della polizia, riuscirono a
ritagliarsi il loro spazio a piazza Navona durante un corteo, prima di
esserne cacciati da centinaia di persone.
Con l’accordo partitico stipulato con il PdL confermano nuovamente la
loro falsa opposizione allo smantellamento della scuola e
dell’università voluto proprio dagli attuali alleati (Gelmini,
Brunetta, Tremonti…).
Cosa che per altro avevano già fatto sostenendo attivamente proprio a
Tor Vergata nel 2009 la (mancata) elezione al CdA di uno studente di
"Azione Universitaria" (gruppo giovanile del PdL).
E’ chiaro quindi quale è il loro gioco partitico e politico a livello studentesco.

Sostenendo il sindaco di Marino, Adriano Palozzi, risulta evidente che
il fantomatico progetto di "mutuo sociale" che "Casapound" e "Blocco
Stuentesco" spacciano come risolutore dei problemi legati all’emergenza
abitativa è in realtà qualcosa di falso e propagandistico.

Adriano Palozzi sta infatti dando vita ad una spaventosa colata di
cemento a Marino paese e, soprattutto, nelle frazioni, dove sono sorti
numerosi comitati per tentare di evitare lo scempio. Il
sindaco-costruttore è stato condannato a 8 mesi di detenzione, insieme
ad altri colleghi, funzionari e palazzinari per aver approvato
illegalmente la cementificazione in corso di cui ne stanno pagando le
conseguenze i cittadini di S.Maria delle Mole, Cava dei Selci, Due
Santi, Frattocchie, ecc… Del resto lo slogan di Palozzi è molto
eloquente "Il Lazio è di chi lo fa". Ed è per questo che in un
chilometro di strada a S.Maria delle Mole si contano una decina di
agenzie immobiliari che vendono case in aree senza i minimi servizi al
"modico" prezzo di 3.000-5.000 euro al metro quadro.
E’ fin troppo evidente che mentre i pezzi grossi di partito speculano
economicamente sul problema-casa, i pesci piccoli come i neofascisti in
questione ne strumentalizzano il bisogno, rendendosi poi effettivamente
complici di chi è materialmente responsabile della situazione.

Con questo pensiamo di aver chiarito ogni dubbio a chi si chiedeva cosa
fosse questo "mutuo sociale": nulla, solo speculazione per poi portare
voti ai palazzinari.

Sotto campagna elettorale ai fascisti prudono le mani più spesso che negli altri periodi dell’anno.
Il loro prurito è evidentemente causato dalla posta in palio che si
giocano nel caso i loro candidati del PdL non arrivassero ad occupare
le poltrone sperate in Regione.
Inutile dire che le intimidazioni e le aggressioni che "Blocco
Studentesco" e "Casapound" hanno portato avanti da oltre un anno a
questa parte non hanno minimamente prodotto i risultati che loro
speravano.

Anzi, i loro pruriti sono la riprova di quanto siano fallimentari le
loro idee, il loro servilismo di partito, i loro atteggiamenti e, in
ultima istanza, loro stessi.

Roma, 2 febbraio 2010