Nei prossimi fine settimana si svolgeranno vari presidi organizzati dal coordinamento Anarchico toscano e da vari gruppi ed individualità per dire no alla costruzione di un CIE nella regione e per la chiusura degli altri lager sparsi per l’Italia. Questi gli appuntamwenti:
Si comincia con Seravezza Sabato 22,
In Italia ci sono 13 galere chiamate C.I.E. (Centri di Identificazione ed Espulsione). 13 campi di concentramento in cui sono rinchiuse le persone che scappano dalla guerra, dalla fame e dall’oppressione che le colpisce nel loro paese. Chi riesce a raggiungere le coste del belpaese e non muore affogato nel mar Mediterraneo ricacciato indietro dalla cosiddetta politica dei respingimenti (negli ultimi anni migliaia sono i migranti assassinati dalla violenza degli stati), spesso finisce prigioniero in una di queste strutture, dove soprusi, maltrattamenti e pestaggi sono all’ordine del giorno.
Il ministro degli interni Maroni ha dichiarato che entro il 2010 anche la Toscana dovrà avere un C.I.E. ed il presidente della regione Rossi da poco eletto ha subito acconsentito.
Il ministro degli interni Maroni ha dichiarato che entro il 2010 anche la Toscana dovrà avere un C.I.E. ed il presidente della regione Rossi da poco eletto ha subito acconsentito.
NO ALLA COSTRUZIONE DI UN C.I.E. IN TOSCANA!
PER LA CHIUSURA DI TUTTI I C.I.E.!
CONTRO TUTTE LE GALERE!
CONTRO TUTTE LE FRONTIERE!
LIBERTA DI CIRCOLAZIONE PER I MIGRANTI!
PRESIDIO E MOSTRA
CONTRO I C.I.E.
PER LA CHIUSURA DI TUTTI I C.I.E.!
CONTRO TUTTE LE GALERE!
CONTRO TUTTE LE FRONTIERE!
LIBERTA DI CIRCOLAZIONE PER I MIGRANTI!
PRESIDIO E MOSTRA
CONTRO I C.I.E.
SABATO 22 MAGGIO ‘10 DALLE ORE 16
IN VIA DELATRE A SERAVEZZA
SABATO 29 MAGGIO ’10 DALLE ORE 10
IN PIAZZA MATTEOTTI A QUERCETA
SABATO 5 GIUGNO ’10 DALLE ORE 16
IN PIAZZA DUOMO A PIETRASANTA
Circolo anarchico FUORI RIGA Via Delatre 35 Seravezza (LU)
Domenica 23 a Prato,
Basta Lager, no ai CIE!
CIE significa "centri di identificazione ed espulsione", nuovo nome per una vecchia storia chiamata CPT. Ora anche la Toscana, per bocca del suo presidente Rossi, ne annuncia l’apertura sul suo territorio.
I CIE sono dei Lager di stato. Infatti in essi vengono rinchiusi i migranti che arrivano in Italia in cerca di una speranza ma che non sono provvisti di permesso di soggiorno. Il "pacchetto sicurezza" varato dal governo stringe ancora di più il cappio intorno al collo di uomini e donne che vengono trattati sempre più come merce e bollati come illegali in virtù della mancanza di un pezzo di carta.
Il neopresidente della Toscana Rossi si è dichiarato favorevole alla costruzione di un CIE, attenendosi alle direttive che ne prevedono uno per regione, seppur precisando che ne vuole "tanti e piccoli" ipotizzando una gestione "più umana"…ma può essere umana una gabbia? Ed un Lager?
I CIE sono strutture disumane per natura, violano ogni tipo di dignità e libertà umana.
Noi CIE non né vogliamo né in Toscana né in nessun angolo del mondo, la dimensione non conta.
All’interno di questi lager moderni i soprusi e le violenze sono all’ordine del giorno:
Gli immigrati vengono detenuti per 6 mesi e non possono lasciare la struttura per nessun motivo, pur non avendo commesso nessun reato specifico; all’interno di questi non-luoghi si sono verificati numerosi casi di pestaggi
di strupro operati dalle forze dell’ordine e tantissimi casi di suicidio, si susseguono rivolte e scioperi della fame,
viene servito cibo scaduto, le norme igieniche sono inesistenti e vi è una costante situazione di sovraffollamento.
Con l’introduzione del pacchetto sicurezza e delle nuove normative sull’immigrazione nei CIE possono essere rinchiusi anche individui che vivono e lavorano da anni in Italia e che magari hanno perso il lavoro a causa della crisi.
I CIE hanno solo la funzione di ingrassare chi li gestisce e di cavalcare la paura creata ad arte nei cittadini. Questi lager, ora utilizzati contro le fasce più deboli della società, appunto i migranti, in futuro verranno -già se ne parla- utilizzati come sorta di carceri speciali per tutti coloro che in qualche maniera turbassero i piani di chi comanda, si tratti di "pericolosi sovversivi", ultras o cittadini che si oppongono alle nocività ambientali.
La città di Prato si era detta disponibile ad accogliere uno di questi lager, per questo Domenica 23, dalle 15 in poi ci troveremo in piazza del comune per dire il nostro no all’apertura di un CIE in Toscana, si parli di Prato, Campi Bisenzio, Grosseto o qualsiasi altro posto. No ai Lager!!
I CIE sono dei Lager di stato. Infatti in essi vengono rinchiusi i migranti che arrivano in Italia in cerca di una speranza ma che non sono provvisti di permesso di soggiorno. Il "pacchetto sicurezza" varato dal governo stringe ancora di più il cappio intorno al collo di uomini e donne che vengono trattati sempre più come merce e bollati come illegali in virtù della mancanza di un pezzo di carta.
Il neopresidente della Toscana Rossi si è dichiarato favorevole alla costruzione di un CIE, attenendosi alle direttive che ne prevedono uno per regione, seppur precisando che ne vuole "tanti e piccoli" ipotizzando una gestione "più umana"…ma può essere umana una gabbia? Ed un Lager?
I CIE sono strutture disumane per natura, violano ogni tipo di dignità e libertà umana.
Noi CIE non né vogliamo né in Toscana né in nessun angolo del mondo, la dimensione non conta.
All’interno di questi lager moderni i soprusi e le violenze sono all’ordine del giorno:
Gli immigrati vengono detenuti per 6 mesi e non possono lasciare la struttura per nessun motivo, pur non avendo commesso nessun reato specifico; all’interno di questi non-luoghi si sono verificati numerosi casi di pestaggi
di strupro operati dalle forze dell’ordine e tantissimi casi di suicidio, si susseguono rivolte e scioperi della fame,
viene servito cibo scaduto, le norme igieniche sono inesistenti e vi è una costante situazione di sovraffollamento.
Con l’introduzione del pacchetto sicurezza e delle nuove normative sull’immigrazione nei CIE possono essere rinchiusi anche individui che vivono e lavorano da anni in Italia e che magari hanno perso il lavoro a causa della crisi.
I CIE hanno solo la funzione di ingrassare chi li gestisce e di cavalcare la paura creata ad arte nei cittadini. Questi lager, ora utilizzati contro le fasce più deboli della società, appunto i migranti, in futuro verranno -già se ne parla- utilizzati come sorta di carceri speciali per tutti coloro che in qualche maniera turbassero i piani di chi comanda, si tratti di "pericolosi sovversivi", ultras o cittadini che si oppongono alle nocività ambientali.
La città di Prato si era detta disponibile ad accogliere uno di questi lager, per questo Domenica 23, dalle 15 in poi ci troveremo in piazza del comune per dire il nostro no all’apertura di un CIE in Toscana, si parli di Prato, Campi Bisenzio, Grosseto o qualsiasi altro posto. No ai Lager!!