Ieri mattina all’alba è stato un traumatico risveglio per la terra padana. Nella notte profanato da mano ignota e scaltra il “Sacro Suolo della Libertà”, come il Senatur, seppure con le evidenti difficoltà espressive, ama definire il terreno di Pontida. Un brutto risveglio per chi, gettando l’occhio sul prato del raduno fondativo, ha scoperto alla mattina la gagliarda correzione: al posto del ben noto slogan “padroni a casa nostra” un ben più adatto alle circostanze “ladroni a casa nostra”. Quella grande scritta, su quella grande murata che ogni anno accoglie il popolo piadino per il consueto raduno, è ora uno sfregio vergognoso.
Il nostro pensiero va (ovvero il nostro “va pensiero”) alla vicenda che vede indagato l’amico Boni per un giro di allegre tangenti, ma anche ai conti off shore in Tanzania e al fallimento della banca padana “CrediEuroNord”, con cui i risparmi della base leghista si sono volatilizzati. Anche il prato di Pontida è patrimonio comune del Carroccio, visto che la Lega Nord ne sollecitò l’acquisto attravverso i cosiddetti BTP, che significa Buoni Terreno Pontida (sembra uno scherzo ma è vero). Anche in quel caso fu una catastrofe economica, in cui fu provvidenziale l’intervento di salvataggio del “buon” banchiere-faccendiere Fiorani.
Insomma, che dire.. Buona Padania a tutti e tutte!