Il 31 Ottobre nel cortile ACER all’angolo via Tibaldi e via Fioravanti,
dietro la stazione di Bologna si è presentata una squadra di vigili
urbani per sgomberare le due ragazze che di recente abitavano
nell’appartamento al terzo piano del n 44, lasciato vuoto da tempo. Pur non
avendo diritto legale ad entrare nell’abitazione, un impiegato ACER e
quattro vigili urbani si sono introdotti a forza nella casa e da li hanno
chiamato rinforzi (almeno altre cinque macchine fra vigili e carabinieri
più la solita digos..) e proceduto allo sgombero forzato dicendo che le
ragazze non avevano diritto in quanto non assegnatarie delle liste
ufficiali, annunciando che fra pochi giorni le case sarebbero state abitate
dai legittimi assegnatari. La cosa si è però rivelata una vergognosa
menzogna quando i rappresentanti dell’A.C.E.R. si sono presentati con 4
muratori che, distruggendo a martellate i sanitari e murando la porta
d’accesso hanno reso non abitabili gli appartamenti. La stessa procedura è
stata applicata ad altri due interni vuoti al 5° e al 1° piano dello
stesso palazzo, per evitare che qualcun’ altro vi possa entrare
abusivamente.
Da oggi quindi, oltre alle due ragazze che non hanno più un tetto, in
Bolognina ci sono tre appartamenti assegnabili in meno, con il conseguente
allungamento delle liste per chi da anni ormai aspetta. L’A.C.E.R. non
amministra il patrimonio statale nell’interesse del pubblico, ma
nell’interesse dei privati e dell’U.P.P.I. (Unione “Piccoli”
Proprietari Immobiliari) che hanno buon gioco nell’alzare i prezzi delle
case in affitto fintanto che l’edilizia popolare rimane paralizzata dalla
mala gestione.
Oggi l’A.C.E.R. e la polizia municipale rimuovendo con la forza le due
ragazze dal loro nucleo abitativo, hanno dimostrato chiaramente quanto
falso e ipocrita sia il loro muoversi per ristabilire la legalità.
Accecati dal progetto securitario e repressivo del pacchetto sicurezza del
governo, recepito dalle giunte di sinistra con entusiastico plauso, non si
accorgono di calpestare con questi atti vergognosi i più basilari principi
del diritto umano.
L’art.25 della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”, titolo
II art. 7 della Carta dei diritti fondamentali del’Unione Europea e la
Risoluzione N77 delle Nazioni Unite, sanciscono il diritto di ogni
individuo ad abitare con dignità e che a una persona rimossa a forza dal
suo domicilio vada necessariamente proposta un’abitazione alternativa.
Ma al di là di questa profonda contraddizione di carattere prettamente
legalitario, ribadiamo con forza che il diritto di ogni essere umano ad una
vita dignitosa è un principio più alto di qualsiasi altra legge o
trattato internazionale.
La nostra vita, la nostra creatività, i nostri desideri, il nostro bisogno
incessante di migliorare le nostre condizioni di vita, in nostro respirare,
sanciscono, di momento in momento questo principio universale.
Nessuna legge può impedire la nostra volontà di costruire e vivere un
presente più dignitoso.
Non ci sono muri che la nostra volontà di libertà non potrà scavalcare.
FAMIGLIA BRESCI