fonte il secolo XIX
È sfuggito al controllo d’un carabiniere, all’interno della
caserma, e si è lanciato dalla finestra compiendo un volo di circa
dieci metri prima di schiantarsi a terra: dopo quattro ore di agonia è
morto nella rianimazione del Galliera. È un algerino di 46 anni, Farid
Aoufi, il protagonista dell’incidente – al momento non ci sono elementi
per ipotizzare uno scenario diverso – avvenuto nel tardo pomeriggio di
ieri in via Ponte Calvi, nel centro storico a ridosso di Caricamento,
dove ha sede la stazione Maddalena. Secondo la prima ricostruzione
fornita dall’Arma, il nordafricano era stato bloccato nelle vicinanze
del Porto Antico alle 15.
Qui, insieme ad almeno tre complici, si era avvicinato a un’auto in
sosta (in uno dei parcheggi dell’Acquario) e aveva sottratto
dall’abitacolo la borsa appartenente a una cinquantenne. Alcuni
passanti che avevano assistito all’episodio hanno lanciato l’allarme e
lo straniero è stato arrestato, mentre gli altri – dalle sommarie
indicazioni fornite dai testimoni si tratterebbe di nordafricani – sono
riusciti a fuggire. L’algerino a quel punto è stato accompagnato in
caserma, la stazione Maddalena appunto che dall’Expo dista poche
centinaia di metri. Negli uffici di via Ponte Calvi, sistemati al terzo
piano, è stato redatto il verbale d’arresto nel quale gli viene
contestata l’accusa di furto aggravato e in seguito consegnato il
“modulo multilingue”, un documento con traduzione anche in arabo. Dopo
aver firmato il rapporto, lo straniero doveva essere accompagnato al
comando provinciale di Forte San Giuliano per le foto segnaletiche, e
successivamente trasferito nel carcere di Marassi. Ma è stato a quel
punto che si è materializzato il dramma.
«Quando i militari si sono alzati per lasciare la stanza –
ribadiscono i vertici dell’Arma genovese – l’uomo è riuscito a
divincolarsi e approfittando dei vetri aperti si è lanciato di sotto,
riteniamo per scappare. Non c’è stato il tempo per soccorrerlo o
intervenire in altro modo». L’unico punto oscuro, per ora, sembra la
presenza o meno delle manette nell’istante della caduta. I militari
hanno ribadito d’avergliele tolte per la compilazione dei formulari, ma
è probabile le avesse di nuovo, come ha riferito un testimone. Sul
posto è arrivata un’automedica del 118 e il ferito è stato trasportato
d’urgenza all’ospedale Galliera. Nell’immediatezza del soccorso era
parso cosciente, ma le sue condizioni sono precipitate durante il
viaggio fino al decesso, avvenuto poco dopo le 22. In serata, a ormai
tre-quattro ore dall’arresto, si è precipitata in caserma la moglie:
«Dov’è mio marito, cosa è successo?» ha gridato prima d’essere
accompagnata al piano superiore, per ricevere spiegazioni.
Dell’episodio è stato informato il sostituto procuratore Francesca
Nanni, cui dovrà essere presentata una dettagliata relazione.