Caricato il presidio di profughi e
antirazzisti sotto la prefettura. I manifestanti si sono difesi con
materiali recuperati sul posto, resistendo a quattro cariche. Solidali
hanno bloccato alcuni viali, con barricate improvvisate, lungo il
percorso tra l’area di porta palazzo e una delle palazzine occupate dai
migranti.
fonte: leggo.it
IMMIGRATI, SCONTRI IN PIAZZA A TORINO
FERITI 6 AGENTI E UN GIOVANE DEI CENTRI SOCIALI
Cariche della Polizia, ieri sera in piazza Castello, il cuore di
Torino, contro un centinaio di dimostranti, italiani e profughi
africani, che spingevano, scandendo slogan minacciosi, tentando di
entrare in Prefettura. Sei agenti e un giovane dei centri sociali sono
rimasti feriti, i manifestanti sono poi stati dispersi con l’uso di
lacrimogeni. Gli incidenti sono scoppiati dopo un corteo partito dal
Municipio di Torino, al quale ha partecipato un centinaio di persone,
immigrati africani e giovani dell’area antagonista che chiedono «aiuti
concreti ai rifugiati politici» che da mesi occupano due edifici di
Torino, uno comunale e un altro di proprietà privata. Nel pomeriggio di
ieri due assessori comunali avevano ricevuto una delegazione dei
dimostranti, senza, tuttavia, riuscire a soddisfare le loro richieste.
Negli scontri sei agenti di polizia, cinque del reparto mobile e uno
delle volanti, sono stati colpiti con pietre e bastoni e medicati al
pronto soccorso per ferite lacero contuse alle gambe e contusioni.
Ferito anche un dimostrante. Contro gli uffici della Prefettura sono
stati scagliati un cassonetto dei rifiuti, lanciati cubetti di porfido
e blocchi di neve ghiacciata. I manifestanti accusano la polizia: «Il
nostro corteo – dice un esponente del Comitato di solidarietà profughi
e migranti – è stato aggredito selvaggiamente. C’è un unico filo che
unisce quello che è successo a Massa e a Lampedusa con l’aggressione a
Torino. E nessuno vuole sentire le ragioni dei rifugiati politici,
stufi di vivere nell’isolamento totale». Stando al racconto degli
agenti in servizio alla Prefettura, si è trattato invece di un vero
assalto respinto dalle forze dell’ordine intervenute in gran numero. La
Digos ha sequestrato cubetti di porfido, pezzi di legno e metallo, un
tombino, una pala e altri oggetti che i manifestanti hanno scagliato
contro le forze dell’ordine, dopo avere distrutto alcune panchine e
rovesciato cassonetti e cartelli stradali. La situazione è tornata alla
piena normalità nella tarda serata: i manifestanti sono tornati negli
edifici occupati, in via Bologna e corso Peschiera, dove vivono,
complessivamente, circa 300 immigrati da Eritrea, Etiopia, Somalia e
Sudan. Le indagini sono coordinate dalla Digos.