Occupazione del Teatro dell’Opera di Atene
Ribellando il teatro dell’opera
La rivolta di dicembre, traendo forza da tutte le precedenti lotte
sociali, ha aperto la strada a una resistenza generalizzata contro
tutto ciò che offende e schiavizza le nostre esistenze. Ha innescato
una lotta per la vita, screditata su base quotidiana.
Come risposta a coloro che intendono la rivolta come un petardo dalla
vita breve, che la scartano e la minano dicendo semplicemente "la vita
continua", diciamo che non solo la lotta continua, ma ha già posto le
nostre vite su una base differente. Nulla è concluso; la nostra rabbia
persevera. La nostra agonia non si è attenuata; siamo ancora qui.
Rivolta nelle strade, nelle scuole e università, nei sindacati, edifici
municipali e nei parchi. Rivolta anche nell’arte.
Contro l’arte come uno spettacolo che viene consumato da spettatori passivi.
Contro l’estetica che esclude il "diverso".
Contro una cultura che distrugge parchi e spazi pubblici in nome del profitto.
Uniamo le nostre voci a tutte quelle in lotta.
Against a culture that destroys parks and public space in the name of profit.
In solidarietà con Konstantina Kouneva e con gli arrestati durante la ribellione.
Con la nostra lotta e la nostra cultura, rispondiamo all’oppressione di
stato, all’esclusione sociale e ai tentativi dei mass media di
terrorizzare e disinformare.
Con questa iniziativa che ha avuto origine nelle "Arti" (considerando
arte la vita di ogniuno), ci riappropiamo di uno spazio per esprimere
l’arte di vivere di ogniuno e di tutti e per esplorare una riforma
della cultura. Aspiriamo a un arte non mediata; aperta e accessibile a
tutti.
Liberiamo l’Opera Nazionale Greca perchè, per definizione, appartiene a tutti noi.
Sentiamo il bisogno di prendere le cose dal principio e reinventare il ruolo dell’arte.
Attraverso sviluppi autogestiti, proponiamo libere azioni creative di
tutti e per tutti coloro che considerano la cultura un prodotto della
creatività collettiva.
Per recuperare e riappropiarci della cultura che ci è stata sottratta.
Assemblea generale aperta tutti i giorni alle 21.00
I NOSTRI TEATRI LE STRADE, LA NOSTRA ARTE LA RIVOLTA
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Perchè occupare l’opera
Rispondendo a coloro che si chiedono il perchè della presa e
occupazione dell’edificio storico della Lyriki Scene (casa dell’opera)
proponiamo i seguenti eventi storici:
29-09-1941 – Viene presentato lo "Zingaro Barone" di Strauss alla
Lyriki. Lo stesso giorno 2000 innocenti della regione di Drama vengono
giustiziati dagli occupanti fascisti in rappresaglia contro i
resistenti greci.
20-02-1942 – La "Carmen" di Bijet viene inscenata durante la
terribile carestia che colpì il 63% della popolazione uccidendo più di
100.000 abitanti.
30-05-1945 – "Il ratto del serraglio" di Mozart viene presentato lo
stesso giorno dell’omicidio di Triantafylos Triantafylou a Pouri in
Tessalia. Una delle 56 vittime del terrorismo para-statale prima della
guerra civile. Allo stesso tempo, venivano presi 18.708 prigionieri
politici tra la Grecia e le isole.
17-06-1948 Il "Godchild" di Sakelarides viene inscenato lo stesso
giorno del battesimo delle bombe al napalm al Mt. Grammos, apice degli
eventi della guerra civile greca.
22-11-1973 – Cinque giorni dopo gli eventi al politecnico di Atene e
due giorni dopo la fine della legge marziale in Grecia, la Lyric
annuncia la continuazione dei suoi programmi per il pubblico.
QUANDO MICHAEL KALTEZAS E’ STATO UCCISO,
QUANDO LE ARMI DELLA POLIZIA SPARANO,
QUANDO KONSTANTINA KOUNEVA VIENE COSTRETTA A BERA ACIDO SOLFORICO,
QUANDO A OGNI POLIZIOTTO VIENE ORDINATO DI SPARARE SU MANIFESTANTI DISARMATI,
QUANDO GLI ARRESATI DURANTE LE RIVOLTE DELLO SCORSO DICEMBRE SONO ANCORA PRIGIONIERI,
QUANDO TUTTI CAPISCONO CHE STANNO PERDENDO IL PROPRIO LAVORO,
la Lyriki è qui per intrattenervi!
Questo non è certo il momento per trattare con chi gestiva,
produceva e assisteva tutti questi spettacoli, per tutti questi anni,
durante guerra civile o dittatura.