Riceviamo e pubblichiamo:
UNIONE SINDACALE ITALIANA
Segreteria Nazionale
Viale
Bligny, 22 20136
Milano
Tel e
Fax 0258304940
SARANNO BOCCONI AMARI
Martedì
17/02 alle ore 12 presso il Giudice di Pace di via F.sco Sforza (giardini della
Guastalla) si svolgerà la IV udienza del processo per l’occupazione dello
stabile di via Bligny, 22 che vede l’Università Bocconi ed il Comune di Milano
schierati contro l’Unione Sindacale Italiana (USI).
Più di 80 anni prima, fu il fascismo (tramite decreto Prefettizio del
7/1/25) a sciogliere l’USI devastando e confiscando le sue sedi e Camere del
Lavoro (per prima quella di Milano), arrestando e mandando al confino i suoi
militanti.
All’indomani della Liberazione dal nazifascismo, l’U.S.I. si è
ricostituita e, dopo avere avuto sede a Milano presso il leggendario Ponte della
Ghisolfa, poi nel centro sociale di Via Conchetta e dopo in quello di via
Torricelli, dal 1989 è da quasi venti anni in Viale Bligny n. 22, che è
diventato oggi uno storico punto di riferimento organizzativo per tutto il
sindacalismo di base e la cultura libertaria e autogestionaria.
In questi anni l’U.S.I. ha sempre rivendicato la restituzione del
patrimonio immobiliare devastato dal fascismo e ha chiesto al Comune di
Milano l’assegnazione di una sede.
Per tutta risposta il Comune ha svenduto a poco più di 4 milioni di euro
l’intero stabile di Viale Bligny n. 22 all’Università Bocconi e l’ha agevolata a
tal punto sulle concessioni edilizie, da equipararla a scuola pubblica
Nella sede di viale Bligny, hanno spazio i diversi sindacati di settore
(sanità, poste, commercio, imprese di pulizie, precari), progetti di solidarietà
internazionali (Progetto Libertario Flores Magon, che si occupa di assistenza
sanitaria alle comunità indigene in Chiapas), un laboratorio teatrale, attivo
tutti i giorni, che ha permesso la realizzazione di numerosi e diversi
spettacoli in teatri nazionali ed internazionali.
L’Unione Sindacale Italiana, nello spazio di viale Bligny ha dato vita a
numerose attività di interesse per la cittadinanza ed ha organizzato, tra le
altre, iniziative di solidarietà nazionale ed internazionale, culturali,
ricreative e teatrali il tutto senza fine di lucro, oltre alla normale attività
di consulenza sindacale gratuita ed assemblee pubbliche su tematiche sociali
quali salute, sicurezza sul lavoro, diritti civili, immigrazione ed
integrazione, precariato, diritti delle donne.
Il comune di Milano, dopo una iniziale disponibilità ad assegnare una
sede ad U.S.I. e a seguito di numerosi incontri, ormai propone delle soluzioni
in immobili fatiscenti e situati in estrema periferia e, addirittura, si nega ai
contatti telefonici.
A fronte di tutto ciò un sindacalista di U.S.I. dell’Ospedale San Paolo e
persona conosciuta nell’ambito dei Centri Sociali, Martedì 17 febbraio avanti il
Giudice di Pace di Milano subirà un processo penale per occupazione abusiva ed
un altro avviso di garanzia è stato notificato ad un altro compagno.
Non vorremmo che la sindaca Moratti,
dopo aver sfilato in corteo il 25 aprile di alcuni anni
fa mostrando tutto il suo essere antifascista, adesso si comportasse
esattamente come il prefetto fascista che ha decretato di sciogliere USI e
appropriarsi di tutti i suoi beni, che sono beni dei
lavoratori.
Oggi continuare a negare la restituzione di una sede, espropriata dal
regime fascista e chiedere che i suoi militanti vengano processati per aver
rivendicato la dovuta restituzione è continuare ad attuare una politica "fascista" in linea con il revisionismo storico ed il revanchismo del
ventennio.
Ieri
come oggi, non faranno di noi un sol "bocconi"!
Milano
17/02/09
segreteria
USI Milano