Oggi a Saronno, dopo due mesi dallo sgombero dello spazio di via
Concordia, rinasce il TeLOS con una nuova occupazione.Questa sera dalle
21:30 sound per tutti i gusti, vieni a trovarci e festeggiare assieme a
noi.Ci organizziamo per dormire, porta sacco a pelo e materasso.Qui
sotto il comunicato dell’occupazione.Ricordiamo che il 14 a Saronno ci
sarà un corteo per gli spazi occupati, qui la locandina: http://collafenice.wordpress.com/2009/02/27/143-per-il-telos-e-gli-spazi-occupati/AUDIOCRONACA DELL’OCCUPAZIONE: http://radiocane.noblogs.org/post/2009/03/08/audiocronaca-occupazione-saronnoSABATO PROSSIMO CORTEO: http://resist.noblogs.org/post/2009/03/14/14-03-corteo-per-il-telos-e-gli-spazi-occupatiAGGIORNAMENTI: http://collafenice.wordpress.comCOMUNICATO:SPAZIO
ABBANDONATOSPAZIO OCCUPATO!L’8 marzo rinasce il TeLOS in un altro
stabile abbandonato saronnese, in linea di continuità con la vecchia
occupazione di via Concordia, e quella ancora precedente di via Galli;
nonostante questi spazi siano stati sgomberati dalla nostra presenza
(per essere entrambi ancora lasciati all’abbandono…), le forze di
polizia e i politicanti saronnesi non possono di certo riuscire a
disfarsi della nostra voglia di libertà, di autogestione, della
necessità di liberarci da tutto ciò che a Saronno e nell’intera società
ci opprime fino a farci mancare il respiro.La necessità di vivere
quotidianamente situazioni positive e autentiche, senza paura di
ipocrisie, senza timore di dover sottostare a qualcuno, approfondendo
la conoscenza con noi stessi e con gli altri è per noi di vitale
importanza.Il valore di uno spazio occupato e autogestito sta proprio
nel ridare la possibilità alle nostre individualità di crescere e
autodeterminarsi senza più limiti, seguendo ognuno le proprie naturali
inclinazioni, lontani dagli sguardi indesiderati e dal controllo
asfissiante di autorità e benpensanti. Uno stabile abbandonato, come
tanti ce ne sono, rifiuto di un sistema economico e culturale che
valorizza più la proprietà rispetto alle persone, più il profitto che
la vita, più la crescita economica che la felicità, è il posto giusto
dal quale ripartire per riprenderci finalmente le nostre vite. Creare
momenti di socialità costruttiva tra di noi per aprirsi al territorio e
alle persone, è un passaggio fondamentale per la riappropriazione degli
spazi e dei tempi della vita, in un’ottica di liberazione individuale e
collettiva.Ciò che ci muove è come sempre il rifiuto dell’esistente, di
questa realtà così snaturata che ci ha resi automi in un mondo per sole
macchine, strumenti silenziosi e sottomessi dal Capitale, sudditi
schizofrenici ed alienati dello Stato, amico dei banchieri e schiavo
dell’economia. Abbiamo voglia di metterci in gioco, sperimentando sulla
nostra pelle cosa vuol dire realmente essere vivi, vogliamo provare
emozioni vere, creando qualcosa di diverso, probabilmente fastidioso
per qualcuno, ma che sicuramente renderà piena la nostra esistenza,
finalmente degna di essere vissuta.A Saronno sembra che a breve sarà
inaugurato un “centro per i giovani”, presunta risposta alla mancanza
di spazi di aggregazione giovanile.E’ chiaro che noi rifiutiamo
fermamente questo contentino che, servito dall’alto dalla misericordia
dei politicanti di turno, ha come unico scopo quello di incanalare le
pulsioni libertarie di noi ragazzi, per trasformarle in comportamenti
accettabili ed accettati, controllabili e controllati.La completa
mancanza di autogestione, lo stretto rapporto che gli operatori del
centro hanno con l’amministrazione, la stessa presenza di educatori
adulti che mediano, dirigono e controllano, insegnando loro che
alternativa non ci può e non ci deve essere, ci fanno prendere le
distanze da questo progetto. I nostri metodi, partecipazione dal basso,
autogestione, libera espressione delle soggettività, non possono andare
a braccetto con servizi che sono fatti con la stessa pasta di carceri,
caserme e ospedali psichiatrici: il loro fine è infatti lo stesso,
quello di formare cittadini obbedienti, capaci di inserirsi
diligentemente nel sistema, di formarne un piccolo ingranaggio,
strumenti e mezzi di sopraffazione, violenza e mantenimento dello
status quo.Invitiamo tutti quelli che credono nell’autogestione come
alternativa reale e concreta, nella riappropriazione diretta delle
nostre vite e della nostra città, a partecipare attivamente per la
crescita di questo percorso, per la nostra sopravvivenza, per la
costruzione di una realtà altra, capace di portare conflitto
all’interno di una società pacificata ed addormentata dalle sirene del
consumismo e dai media, oramai veri e proprio strumenti di controllo e
rimbambimento mentale.Il TeLOS esiste finché noi esisteremo!Il TeLOS si
trova in via Milano 17, angolo via Varese.
Concordia, rinasce il TeLOS con una nuova occupazione.Questa sera dalle
21:30 sound per tutti i gusti, vieni a trovarci e festeggiare assieme a
noi.Ci organizziamo per dormire, porta sacco a pelo e materasso.Qui
sotto il comunicato dell’occupazione.Ricordiamo che il 14 a Saronno ci
sarà un corteo per gli spazi occupati, qui la locandina: http://collafenice.wordpress.com/2009/02/27/143-per-il-telos-e-gli-spazi-occupati/AUDIOCRONACA DELL’OCCUPAZIONE: http://radiocane.noblogs.org/post/2009/03/08/audiocronaca-occupazione-saronnoSABATO PROSSIMO CORTEO: http://resist.noblogs.org/post/2009/03/14/14-03-corteo-per-il-telos-e-gli-spazi-occupatiAGGIORNAMENTI: http://collafenice.wordpress.comCOMUNICATO:SPAZIO
ABBANDONATOSPAZIO OCCUPATO!L’8 marzo rinasce il TeLOS in un altro
stabile abbandonato saronnese, in linea di continuità con la vecchia
occupazione di via Concordia, e quella ancora precedente di via Galli;
nonostante questi spazi siano stati sgomberati dalla nostra presenza
(per essere entrambi ancora lasciati all’abbandono…), le forze di
polizia e i politicanti saronnesi non possono di certo riuscire a
disfarsi della nostra voglia di libertà, di autogestione, della
necessità di liberarci da tutto ciò che a Saronno e nell’intera società
ci opprime fino a farci mancare il respiro.La necessità di vivere
quotidianamente situazioni positive e autentiche, senza paura di
ipocrisie, senza timore di dover sottostare a qualcuno, approfondendo
la conoscenza con noi stessi e con gli altri è per noi di vitale
importanza.Il valore di uno spazio occupato e autogestito sta proprio
nel ridare la possibilità alle nostre individualità di crescere e
autodeterminarsi senza più limiti, seguendo ognuno le proprie naturali
inclinazioni, lontani dagli sguardi indesiderati e dal controllo
asfissiante di autorità e benpensanti. Uno stabile abbandonato, come
tanti ce ne sono, rifiuto di un sistema economico e culturale che
valorizza più la proprietà rispetto alle persone, più il profitto che
la vita, più la crescita economica che la felicità, è il posto giusto
dal quale ripartire per riprenderci finalmente le nostre vite. Creare
momenti di socialità costruttiva tra di noi per aprirsi al territorio e
alle persone, è un passaggio fondamentale per la riappropriazione degli
spazi e dei tempi della vita, in un’ottica di liberazione individuale e
collettiva.Ciò che ci muove è come sempre il rifiuto dell’esistente, di
questa realtà così snaturata che ci ha resi automi in un mondo per sole
macchine, strumenti silenziosi e sottomessi dal Capitale, sudditi
schizofrenici ed alienati dello Stato, amico dei banchieri e schiavo
dell’economia. Abbiamo voglia di metterci in gioco, sperimentando sulla
nostra pelle cosa vuol dire realmente essere vivi, vogliamo provare
emozioni vere, creando qualcosa di diverso, probabilmente fastidioso
per qualcuno, ma che sicuramente renderà piena la nostra esistenza,
finalmente degna di essere vissuta.A Saronno sembra che a breve sarà
inaugurato un “centro per i giovani”, presunta risposta alla mancanza
di spazi di aggregazione giovanile.E’ chiaro che noi rifiutiamo
fermamente questo contentino che, servito dall’alto dalla misericordia
dei politicanti di turno, ha come unico scopo quello di incanalare le
pulsioni libertarie di noi ragazzi, per trasformarle in comportamenti
accettabili ed accettati, controllabili e controllati.La completa
mancanza di autogestione, lo stretto rapporto che gli operatori del
centro hanno con l’amministrazione, la stessa presenza di educatori
adulti che mediano, dirigono e controllano, insegnando loro che
alternativa non ci può e non ci deve essere, ci fanno prendere le
distanze da questo progetto. I nostri metodi, partecipazione dal basso,
autogestione, libera espressione delle soggettività, non possono andare
a braccetto con servizi che sono fatti con la stessa pasta di carceri,
caserme e ospedali psichiatrici: il loro fine è infatti lo stesso,
quello di formare cittadini obbedienti, capaci di inserirsi
diligentemente nel sistema, di formarne un piccolo ingranaggio,
strumenti e mezzi di sopraffazione, violenza e mantenimento dello
status quo.Invitiamo tutti quelli che credono nell’autogestione come
alternativa reale e concreta, nella riappropriazione diretta delle
nostre vite e della nostra città, a partecipare attivamente per la
crescita di questo percorso, per la nostra sopravvivenza, per la
costruzione di una realtà altra, capace di portare conflitto
all’interno di una società pacificata ed addormentata dalle sirene del
consumismo e dai media, oramai veri e proprio strumenti di controllo e
rimbambimento mentale.Il TeLOS esiste finché noi esisteremo!Il TeLOS si
trova in via Milano 17, angolo via Varese.