resoconto del corteo studentesco del 25 Aprile a Firenze
Lo
scorso sabato pomeriggio, nella giornata della "liberazione", circa 500
studenti si sono ritrovati in Piazza San Marco per raggiungere in
corteo la manifestazione cittadina in Piazza Santo Spirito.
E’ così che, lontani dalle commemorazioni istituzionali e dalle feste
"bipartisan", centinaia di studenti hanno deciso di vivere questo 25
Aprile come una giornata di Lotta e Resistenza che, senza perdersi
nelle chiacchiere da ricorrenza, riportasse nelle strade lo stesso
spirito ribelle di chi salì sulle montagne fucile alla mano, dando
battaglia ancora oggi a vecchi e nuovi fascismi, di strada o di palazzo
che siano.
IL RISCALDAMENTO
Preceduto dallo striscione a firma "studenti autorganizzati”, con
scritto "Dalle scuole alle università / Contro il Fascismo / Azione
diretta", a ribadire che le uniche pratiche che possono davvero
rendersi utili a scacciare ogni tipo di fascismo dalle nostre città
sono l’azione, la lotta e la militanza, 365 giorni all’anno, il corteo
si è incamminato per via Cavour.
Per prima cosa, il consolato greco viene per l’ennesima volta preso di
mira in onore alla Rivolta che negli scorsi mesi ha scosso la Grecia,
poi, davanti al Liceo Galileo, alcuni studenti si occupano di
cancellare le scritte di qualche pischello esaltato che nei giorni
scorsi s’era divertito a disegnare celtiche e onorare il buon duce,
altri di farne delle nuove.
… E IL BANCHINO NON C’E’ PIU’!
Dopo aver attraversato piazza della Repubblica, il corteo incrocia un
banchino elettorale di Giovanni Galli, candidato del Popolo della
Libertà, formazione che unisce Forza Italia e i neofascisti di Alleanza
Nazionale, provocatoriamente posizionato in quel punto, nonostante
l’invito della polizia a spostarlo. La provocazione (non la prima,
visto che lo stesso Galli in persona qualche sabato fa non trovava
nulla di meglio da fare che posizionarsi al lato di un corteo contro lo
sgombero del csa Next Emerson circondato da sbirri) questa volta non
passa inosservata: la pazienza fa preso a finire e nel giro di pochi
minuti del banchino non resta che cenere, mentre il gazebo che lo
copriva vola nel cielo azzurro di una splendida giornata di Aprile.
A differenza di quanto scritto dai giornali e riportato dalle
televisioni, l’episodio non è nato da "un commando di violenti
staccatosi dal corteo", ma, al contrario, è stato frutto di una vera e
propria azione spontanea e condivisa nata dalla piazza e che ha visto
la partecipazione (in diverse forme) di praticamente tutti gli studenti
presenti al corteo, in clima di complicità diffusa: chi non ha
materialmente partecipato all’azione, l’ha sostenuta e difesa
contribuendo ad allontanare la Digos, impedendogli di effettuare alcun
fermo, tra calci nel sedere provenienti da 360 gradi e cori che proprio
in quel momento e negli attimi successivi divenivano veri e propri
boati: "via i fascisti da firenze" prima, "via la digos dal corteo" poi.
Che i giornali e le televisioni continuino pure ad attribuire il tutto
ai "soliti anarchici" o al "Cpa fi-sud" (che tra l’altro non poteva
essere presente essendo in quel momento in piazza Santo Spirito): noi
sappiamo che questo non è che l’ennesimo segnale importante di come le
pratiche antifasciste stiano tornando ad essere radicate tra gli
studenti delle scuole e delle università che, scagliandosi contro un
banchino del partito che oggi in italia è il maggiore responsabile
della deriva fascista ed autoritaria in corso e dello sdoganamento
delle formazioni neo-fasciste e squadriste, hanno festeggiato in modo
appropriato una data significativa come il 25 Aprile.
Che gli stessi politicanti di destra e di sinistra che proteggono e
sostengono i fascisti ci diano anche di "squadristi", per quanto ci
riguarda questo appellativo lo dedichiamo a quei poliziotti che proprio
venerdì sera, il giorno prima del corteo, sfogavano le proprie
frustrazioni picchiando a colpi di manganello i ragazzi che passavano
tranquillamente la serata in piazza Santo Spirito, per poi portarne in
questura 5 di questi in un clima di delirio ed esaltazione degno della
divisa che indossano.
… SI MANGIA, SI BALLA, SI RIDE… E SI BRINDA!
Il corteo raggiunge quindi la manifestazione in piazza Santo Spirito.
Ancora un breve corteo fino a piazza Tasso insieme al resto della
Firenze Antifascista, e quindi di nuovo in Santo Spirito a mangiare,
ballare, ridere e brindare ad un intensa e felice giornata
d’Antifascismo.