da autistici.org/macerie
Una nuova modalità per le espulsioni dal Centro di corso Brunelleschi, una modalità che potremmo definire maroniana. Verifiche
di identità ridotte all’osso, voli diretti fatti un po’ a caso, e senza
tante menate. Quando ti abbiamo fermato per strada hai detto di essere
del Gabon? Bene, ti ci mandiamo di filato, tanto i consoli stanno zitti
e non si fanno grandi problemi. Se poi in realtà sei nigeriano e ti
ritrovi in un paese mai visto prima dove non conosci nessuno sono fatti
tuoi. Oppure, ancora, dici di essere scappato dalla guerra? Siamo
bravissimi a tapparci le orecchie, e a rimandartici a forza in mezzo
alla guerra. Il Centro deve macinare vite e storie, sempre più veloce.
Altrimenti il tritacarne delle espulsioni – in questi giorni di retate
continue in città – si inceppa e rischiamo di far viaggiare a vuoto le
camionette degli alpini.
Lo stesso meccanismo industriale dei rimpatri all’ingrosso fatti in
questi giorni in mezzo al Mediterraneo. Efficiente e bastardo, come il
Ministro che lo ha ordinato.
Ascolta l’intervista raccolta questa mattina da Radio Blackout: http://www.autistici.org/macerie/?p=15293
Intanto continua la solidarietà esterna. Come avete sentito, i
reclusi raccontano di aver visto e sentito fuochi d’artificio ieri
sera, oltre le gabbie, e urla di libertà dirette proprio a loro. Poco
dopo il racconto radiofonico, però, arriva la ritorsione. Poliziotti,
cani, scudi e manganelli circondano le gabbie. Niente violenza, per
carità: gli basta ringhiare, agli uomini del Ministro e perquisire le
gabbie una ad una.
Ancora una volta, in diretta su Radio Blackout: http://www.autistici.org/macerie/?p=15293
Dopo un po’, fuori onda, in un altro contatto con dentro, si capirà
cosa cercavano, i cani del Ministro: non fiutavano né droga né armi, ma
le famose pallette da tennis usate dagli antirazzisti solidali per fare
volare i messaggi dentro alle gabbie.