Rovereto – Per il leghista Tosi non è aria

A Rovereto per il leghista Tosi non è aria

Venerdì 5 giugno, il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi era in
un bar a Rovereto per chiudere la campagna elettorale del suo collega e
camerata verde Erminio Boso. Ad accogliere lo sceriffo razzista, oltre
ad uno sparuto gruppo di leghisti, una ventina di anarchici con
megafono, striscione (“Tosi carogna razzista”) e lancio di fumogeni,
ortaggi e uova (alcuni a segno). Boso ha cercato di aggredire un
anarchico con una sedia di ferro, ma è stato portato via, prima di
farsi male, dai numerosi poliziotti presenti, i quali hanno
manganellato diversi compagni. Gli anarchici sono comunque rimasti
nella piazza per un’altra mezz’ora, prima di partire in mini corteo con
fumogeni e altro lancio di uova. I leghisti sono rimasti nel bar
circondati da polizia e carabinieri.

Tosi, come noto, è responsabile del clima razzista e perbenista che
ha portato all’assassinio di Nicola Tommasoli da parte dei nazifascisti
(con cui il sindaco leghista ha più volte sfilato), allo sgombero e
all’espulsione dei rom e di molti immigrati, ai decreti anti-bivacco e
a tutte quelle misure che fanno di Verona un incubo di normalizzazione.
Oltre che per esprimere solidarietà agli immigrati e denunciare
l’infamia del pacchetto sicurezza, l’iniziativa contro la Lega è stata
l’occasione per ribadire che a Rovereto le ronde non passeranno mai.

In diverse città i leghisti riescono a fare i loro comizi solo protetti dalle guardie. È bene così.

anarchici