Sabato pomeriggio un centinaio di solidali si sono dati appuntamento davanti al carcere le sughere di Livorno, tristemente noto per l’assassinio di Marcello Lonzi, ammazzato nella struttura dalle botte dei secondini nel 2003.
Dalle 17, ma molti erano già li da prima, i convenuti hanno alleviato, almeno per qualche ora, la giornata dei sequestrati dallo stato grazie all’ausilio di un sound sistem che ha sputato note e parole sotto il sole battente; alla musica si sono alternate le parole, tutti gli interventi ricordavano -oltre l’inutilità e la barbarie dell’istituzione carceraria- i veri motivi per cui Paola è stata sequestrata: il suo impegno in campo antispecista e contro la costruzione del rigassificatore al largo delle coste livornesi.
Da un mese Paola è rinchiusa alle sughere con l’accusa di associazione sovversiva, accusata di aver dato appoggio logistico ad altri due compagni (Gioia e Casalini) "colpevoli" di una rapina d’autofinanziamento ad un ufficio postale.
La nostra compagna è reclusa in regime EIV (elevato indice di vigilanza), ha quattro ore mensili di colloquio e deve svolgere l’ora d’aria isolata dalle altre detenute. I problemi sono legati all’alimentazione, poiché il grand hotel le sughere non prevede menù vegano; fortunatamente potendo ricevere pacchi dall’esterno i compagni livornesi e pisani provvedono a fargli arrivare -ogni qual volta sia possibile- seitan, tofu, ecc…
Nonostante tutto il morale di Paola è alto ela sua lotta continua anche dall’interno del carcere.
Solidali com Paola e con tutti i sequestrati dal vero ecoterrorista: Lo stato.
Paola libera, Michele Fabiani Libero…Liberi tutti!!! Fuoco alle galere!!!
Di seguito la prima lettera di Paola dal carcere:
Ci risiamo! Non hanno fatto trascorre nemmeno 1 mese dall’ultima assoluzione…ed è già pronta un’altra inchiesta,
stessi argomenti, stessi riferimenti, stesso tentativo di fermarci.
Guardoni stupidi, continuano a spiarci ed ascoltarci. Peccato non
abbiamo un briciolo di cervello..perchè se lo avessero a forza di
ascoltarci almeno qualcosa lo capirebbero, almeno quel minimo per
rendersi conto che sono servi di un sistema nel quale essi stessi sono
carne da macello.
Ma probabilmente se si nasce servi, servi si rimane e si fanno
volentieri anche figure da idioti, se si crede di avere un po’ di
potere.
In ogni caso se si intende non essere inermi spettatori di un mondo al
devasto ma attori di un cambiamento radicale, la repressione non è
certo una sorpresa, ma qualcosa che prima o poi arriva.
Il conflitto attualmente esiste ed è palpabile, sta a noi esserci
affinché si riversi verso il vero nemico di tutti e di ciascuno, ovvero
lo Stato, espressione del Capitale, della devastazione, dello
sfruttamento..in una parola del dominio.
Quello che sto vivendo adesso e che altri compagni e altre compagne
hanno vissuto e stanno vivendo è un attacco alle nostre lotte e a noi
stessi e deve essere quindi da sprone per intensificarle. Non sono
accettabili le torture inflitte a miliardi di animali, anche in questo
istante prigionieri negli allevamenti, nei macelli e nei laboratori,
non è accettabile l’addomesticamento continuo ed incensante della
Natura e della Terra, non è accettabile lo sfruttamento dei popoli, i
pacchetti di sicurezza del Capitale, né le bombe intelligenti su
popolazioni inermi.
E’ necessario agire e non fermarsi mai.
Fino alla totale liberazione
Per l’antispecismo
Paola
Le Sughere, Livorno
2/06/2008