Tensioni ieri sera in piazza Verdi a Bologna per un presidio degli
attivisti anarchici che manifestavano in solidarietà al ragazzo del
circolo Fuoriluogo arrestato il 26 maggio. Gli anarchici avevano
organizzato un «presidio-aperitivo», dalle 19 in poi, pubblicizzato
tramite volantino, per gridare «Nicu libero». Il presidio però è
diventata l’occasione per lanciare cori contro le forze dell’ordine e
non solo: sono state prese a calci anche un’auto della Croce rossa e
un’auto blu che passavano per la strada. Per il momento non ci sono
denunce, ma alcuni attivisti erano facce note alla Digos, che sta lavorando
alla relazione sull’accaduto. I manifestanti, circa una trentina, prima
hanno preso di mira la Digos (avvicinandosi e gridando «Digos boia» più
altri slogan analoghi) poi le persone che uscivano dal Teatro comunale: sia
in occasione dell’intervallo, sia alla fine dello spettacolo. La tensione
è salita quando in via Zamboni è passato un furgoncino della Croce rossa:
il mezzo è stato colpito con qualche calcio al grido di «Assassini», ma
ha proseguito la marcia. Poco dopo, il bersaglio è diventata un’auto blu
(Ncc): è stata presa a calci e si è danneggiata, riferisce la Questura,
ma non si è fermata. Stamattina, la Digos ha contattato il conducente che
a breve dovrebbe formalizzare la denuncia.
L’anarchico per cui è stato organizzata l’iniziativa di ieri sera è
Roman Nikusor, arrestato dalla Digos la sera del 26 maggio scorso durante
un controllo nei pressi del circolo Fuoriluogo di via San Vitale 80. Nel
corso dell’ultimo anno ha collezionato molte denunce (è uno dei due
ragazzi che in novembre si barricò sulla Torre Asinelli) e il mese scorso
è finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale: è stato
condannato per direttissima a sei mesi da scontare in carcere, quindi è
entrato alla Dozza. Da quel giorno gli anarchici si sono mobilitati con
comunicati sul web, ma anche in piazza, quando hanno preso la parola (di
forza, dopo qualche tafferuglio) sul palco del concerto organizzato dalla
banda Bassotti in piazza Maggiore. Anche i manifesti con le foto di agenti
delle forze dell’ordine attaccati nei pressi della Questura e della
caserma dei Carabinieri del portico dei Servi la notte del 30 maggio sono
state interpretate dagli inquirenti come una possibile risposta
all’arresto di «Nicu».
18 giugno 2009 – fonte corriere di bologna