ALTERNATIVA SINDACALE/USI: BASTA MORTI SUL LAVORO

SUI MORTI AMMAZZATI DAL LAVORO
BASTA LACRIME DI COCCODRILLO

A Melfi, nella fabbrica più moderna d’Europa, si continua a morire .
L’operaio Monopoli di 43 anni nella notte fra il 25 e 26 marzo è caduto dall’altezza di circa 6 metri per aver poggiato un piede su una “struttura” (!) di cartongesso mentre faceva della manutenzione al reparto verniciatura della Fiat-SATA, morendo alcune ore dopo in Ospedale .
Lascia, con una misera pensione la moglie e due figli .
In tre mesi, nell’opificio gioiello della Fiat, ci sono stati 5 incidenti seri, con 2 morti ed un ferito grave e non 3 come viene dichiarato, passando un colpo di spugna sulle tragedie evitare all’ UTE
n° 11 del Montaggio, l’ 8 Febbraio quando si spezzo una catena della linea ed il 6 Marzo quando
si rovesciò improvvisamente una scocca .
I pannelli di cartongesso in sostituzione di lamiere resistenti, saldate o bullonate si mettono per risparmiare fregandosene di chi ci deve lavorare vicino .
La manutenzione :
– non è compito di un C. P. I. qual era Monopoli, conduttore di linea e non manutentore,
– non si svolge con le linee in moto durante la produzione,
– non si fa attuare senza un compagno di lavoro che aiuta e sorveglia .
L’operaio Monopoli è morto perché non c’era tutto questo, perché la Fiat deve produrre e risparmiare, risparmiare e produrre ed il resto non conta .
La sicurezza per questa azienda è un’optional .
E’ questo il Piano di Marchionne che salva l’azienda e fa morire gli operai ?
Negli altri stabilimenti Fiat, nonostante gli impianti più vecchi e tecnologicamente meno avanzati, questo non succede semplicemente perché lavoratori più sindacalizzati con Delegati meno pavidi impediscono che si accettino tutti gli ordini illegali dei capi .
Serve poco scioperare dopo ogni tragedia e serve a niente la propaganda dei sindacati confederali che annunciano Piattaforme sulla Sicurezza ma che in fabbrica non fanno il loro mestiere, consentendo ogni cosa all’azienda in cambio di privilegi personali .
Se questa mattanza non finisce la responsabilità, come abbiamo già detto, è della Direzione Aziendale ma anche di chi dovrebbe controllare e non lo fa, a cominciare dagli organismi preposti fino ai responsabili della sicurezza sia della parte datoriale che dei lavoratori .
Noi, senza giri di parole, accusiamo anche i Responsabili dei Lavoratori per la Sicurezza
( R. L. S. ) , eletti fra i Sindacati Confederali, di non svolgere il loro compito in cambio dell’esonero dalla produzione, che se ne stanno solo a bighellonare in giro per la fabbrica per tutta la durata del turno .
I Delegati RSU e gli RLS sono diventati i collaboratori dei Capi UTE e dei Gestori Operativi, consentendo continuamente aumenti della velocità delle linee e dei carichi di lavoro ed intervenendo quasi sempre solo per appianare le cose ed evitare scioperi di reparto .
Noi accusiamo oltre all’azienda ed agli organi preposti, anche gli RLS di responsabilità morale per tutti questi gravi incidenti ed è ora che gli operai
li mettano sotto accusa sindacale, richiamandoli al loro vero compito .

Melfi 26. 3. 2008 Per Alternativa Sindacale – U. S. I.
IL SEGRETARIO ( Vito Fernando ROSA )