Ormai è palese la forma società che il potere, da poco nuovamente incarnato nella faccia odiosamente sorridente del nano di Arcore, ha in mente, quella società che vede il profitto come sua unico faro e gli individui come ingranaggi intercambiabili di questa macchina perversa. Prima la detassazione dello straordinario, manovra da ascriversi chiaramente nella volontà del potere politico di assecondare quello economico, che vuole incremento di produzione a fronte di una diminuzione dei costi di quest’ultima (abbiamo già parlato qualche tempo fa di questo provvedimento); ora la paventata possibilità di portare l’orario lavorativo a 65 ore settimanali (a discrezione del lavoratore…ma a fronte della situazione salariale italica…quanti rifiuteranno?), restringendo ulteriormente il mercato del lavoro, permettendo anche così, oltre che con la già citata norma, una riduzione dei costi di produzione a fronte di un aumento della mole di ore lavorate…di nuovo tutto a favore del capitale sfruttando la necessità dei lavoratori…ed intanto di lavoro si continua a morire, come a Catania dove la vasca di un depuratore si è portata via sei lavoratori…e già ricomincia il balletto dell’ipocrisia, “tenere alta l’attenzione”, “…assumere piena cognizione dei fatti e portare ai familiari delle vittime il cordoglio del governo"…e quante altre…Berlusconi, il capo dei boia di turno “democraticamente eletti”, ha espresso : "la vicinanza e l’aiuto concreto mio personale e del governo"(!?!) ma quale aiuto! Quello che vuole i lavoratori schiavizzati da orari e condizioni di lavoro impossibili? Che vuole chi lavora ricattato e ricattabile da datori di lavoro degni solo di una p38? Ipocrisia e sadismo! Prima si trasforma, ancor più di quanto già non lo fosse, il mondo del lavoro in una gabbia e una trappola, poi si esprime cordoglio e vicinanza a chi in quella trappola ci cade…e ci muore. Orari di lavoro sempre più totalizzanti e stipendi sempre più ridicoli sono la formula giusta per ingrossare la lista di morti “bianche” che ogni anno assomiglia sempre più ad un bollettino di guerra…e CHE GUERRA SIA! Sui posti di lavoro, nella società. Quanta m..da volete ancora mangiare lavoratori, in quanti ancora volete riempire le pagine di cronaca prima di decidervi a prendere in mano la vostra vita, prima di cominciare a plasmare il proprio destino sottraendolo alle mani di azzimati signorotti dalle palme pulite e dagli animi neri come la pece? Quando capirete che i sindacati confederali, ammalati irrimediabilmente di concertazione, tanto da diventare corporativisti, non faranno mai niente per voi (se non proclamare qualche ora di sciopero)? Quando capirete che così facendo, con questo immobilismo, non fate altro che regalare ai vostri figli un futuro di miseria e schiavitù? Volenti o nolenti la guerra è cominciata, che volete fare?
Evjenji Vasil’ev Bazarov.