Usa – Attaccato tribunale della contea di Santa Cruz

comunicato anonimo tratto da infoshop.org

Poco dopo la mezzanotte di venerdì 13 giugno, il tribunale di Santa
Cruz non è stato colpito da una disgrazia, ma da un deliberato atto di
rivolta. Ispirati da recenti azione avvenute i quest’area e dalle lotte
nel resto del mondo, alcuni massi del fiume sono stati tirati contro
due vetrate del tribunale.
La rottura delle vetrate è stato per noi un momento di vera gioia.
Vogliamo dedicarle a ogni prigioniero e detenuto forzato a sottostare
alla ferocia disumanizzante della fredda giustizia, ma in particolare
ad alcuni compagni:

Eric McDavid, attualmente nel carcere di Fresno, recentemente
condannato a 20 anni di carcere per una “cospirazione” che non ha
condotto a nessuna azione. Osare fidarsi (nel caso di Eric nelle
persone sbagliate) e discutere di agire è uno dei crimini considerati
più gravi di questi tempi.
Che si possa tutti noi commettere questo genere di crimini, e realizzarli anche.

Marie Mason, ultimo bersaglio del “Green Scare” dei federali,
accusata dell’incendio firmato ELF, contro il programma di ingegneria
genetica dell’università del Michigan. Il governo può aver catturato e
tentato di isolare una persona coraggiosa, ma ci sono innumerevoli
persone che desiderano colpire in solidarietà con persone che non hanno
mai incontrato.

Daniel McGowan, recentemente trasferito nel carcere della Contea di
Columbia presso Portage Wisconsin, e che rischia una citazione presso
il Grand Jury. Daniel ha avuto il coraggio di dichiararsi colpevole di
incendi ELF senza accusare i suoi compagni di azione, e di sicuro
continuerà a mantenere la propria integrità. Onoriamo anche Sadie,
Exile e Jonathan Paul per essere rimasti in silenzio e non aver
collaborato all’operazione Backfire.

Leonard Peltier guerriero indigeno accusato dell’omicidio, avvenuto
nel 1975, di due federali che avevano invaso il territorio di Oglala,
condannato a 2 ergastoli. Nonostante le numerose richieste per la sua
liberazione, gli Stati Uniti persistono nel tenere questo prigioniero
di guerra dietro le sbarre. Il suo legale si è di nuovo appellato all’
Eighth Circuit U.S. Court of Appeals.

John Graham, dallo Yukon, difensore dei territori indigeni, che
questo settembre dovrà affrontare il “South Dakota Justice for Indians"
per l’omicidio nel 1975 di una sua compagna di lotta, Anna Mae Pictou
Aquash, che inizialmente l’FBI voleva insabbiare. Questo omicidio è
avvenuto in un contesto di 76 uccisioni di attivisti, sancite dal
governo, presso la Riserva di Pine Ridge nell’arco di tre anni
(’73-‘76) in cui è coinvolto il programma COINTEL (contro-intelligence)
dell’FBI, designato alla distruzione della resistenza dei nativi. La
persecuzione di John Graham è la continuazione dei tentativi dei
governi colonialisti di Canada e USA di mettere l’uno contro l’altro i
nativi e far loro accettare la subordinazione coloniale.

I guerrieri Mohawk di Tyendinaga e Six Nations che hanno lottato per
la sovranità sul loro territorio. Dopo aver affrontato numerosi
processi presso le corti coloniali del Canada, sono ora colpiti da
altre 12 richieste di arresto.

I rivoltosi di Olimpia (Washington), che rischiano lunghe condanne
per aver lanciato pietre contro le banche durante le proteste del primo
maggio.

Lukas Winkler, Stephanie Trager, and Sven Maurer i tre squatter di
Berlino, condannati a 5 anni e accusati di tentato omicidio per aver
lanciato pietre contro gli sbirri mentre difendevano la loro casa.

Isa, Farid, Damien, Bruno e Ivan, accusati di possesso di
esplosivi(fumogeni) e associazione criminale con finalità di terrorismo
in Francia . Fumogeni e petardi sono stati accesi in Francia in
solidarietà a questi compagni prigionieri dello stato francese,
continuando ed espandendo la loro lotta contro carceri e centri per
migranti.

E alla fine, ma di meno, a te che leggi questo testo, a ogni ribelle
che potrà mai un giorno essere imprigionato per il crimine della
libertà. Possa ogni vetrata di tribunale essere spaccata, ogni muro di
carcere abbattuto. Possa ognuno di noi correre libero.

Solidarietà in rivolta

Incontrollabili