Lo scorso venerdì 26 settembre 2008 un compagno
veniva fermato, nelle vicinanze di un supermercato a Lecce, da
poliziotti in borghese che gli contestavano il furto di alcune merci e
coglievano l’occasione per una perquisizione nella sua abitazione.
Il giorno seguente si presentavano presso la mia abitazione, adiacente
alla precedente, per una nuova perquisizione: alla richiesta di far
vedere il mandato, gli sbirri si esibivano in una arrampicata sulla
cancellata chiusa del cortile introducendosi di prepotenza e già che
c’erano estendevano la perquisizione anche ad un locale in
ristrutturazione che diventerà la sede del nuovo circolo anarchico.
Ovviamente usando il classico pretesto della ricerca di armi ed
esplosivi poiché il suddetto mandato non c’era.
Non sappiamo per ora se le tre perquisizioni siano legate o se gli
inquirenti stiano preparando qualcosa anche in vista dell’ormai
prossima scadenza in tribunale (il 9 ottobre si aprirà presso la Corte
di Assise d’Appello di Lecce il secondo grado del processo
“Nottetempo”): di sicuro è stato un giro di ricognizione per studiare i
suddetti locali, nonché l’ennesima intimidazione nei confronti di
soggetti poco inclini alla rassegnazione.
Intimidazioni che ovviamente non sortiranno l’esito sperato dai figuri in divisa.
uno dei perquisiti