Resoconto dei disordini verificatisi a
Christiania, area di Copenhagen occupata e autorganizzata da più di 30
anni, in seguito alla politica provocatoria delle autorità locali. Gli
eventi descritti in seguito sono avvenuti tra il 29 e il 30 ottobre
2008.
I testi sono tradotti da infoshop.org, le immagini da modkraft.dk.
Danimarca- Christiania si accende
Dopo lo sgombero da parte della polizia di una casa nella zona di
Christiania, Copenhagen ha visto nuovamente una giornata di azioni e
una notte di scontri. Sia per la polizia, sia per i compagni, quanto
accaduto è stato una prova di forza, un assaggio di quello che si
prospetta come un nuovo periodo di procedimenti legali nei confronti
degli abitanti di Christiania.
Lo sgombero
L’autorità principale di Christiania ha deciso di sgomberare il
secondo piano di una palazzina, supportati da uno spiegamento di
polizia senza precedenti. Alle 7.30 del mattino, arrivano in massa,
alle 9.00 gli operai, con maschere da sci per non farsi riconoscere,
fanno a pezzi il secondo piano, la polizia circonda l’area e la tiene
sgombra da curiosi.
Retroscena
Dietro lo sgombero, la disputa riguardo la possibilità di costruire
il secondo piano della palazzina; negli ultimi hanno le autorità
richiedono la presentazione di una domanda e l’emissione di un permesso
per l’espansione degli stabili di Christiania. E’ un periodo in cui
sono in corso varie cause legali; una importante avrà luogo i questi
giorni e gli abitanti accusano Slots & Ejendomstyrelsen (autorità
locale) di provocare gli scontri per influenzare i procedimenti legali.
L’operazione di polizia
La polizia danese sta affrontando aspre critiche su alcuni media
nazionali per le ingenti risorse impiegate nella repressione degli
abitanti di Christiania, questo non per un’indole libertaria, ma per la
volontà di concentrare le forze su altre manifestazioni di illegalità.
Per 16 ore sono stati schierati 300 agenti, dentro e attorno l’area di
Christiania.
Una giornata di azioni
Dalle prime ore del mattino, gruppi di solidali si sono radunati nei
pressi delle barricate della polizia. In alcuni casi, per tenerli
lontani, è stato impiegato spray irritante, più in generale le diffuse
minacce di arresto. L’antisommossa resta schierata su entrambi i lati
dei gruppi per scoraggiare azioni violente. Viene eretta una piccola
barricata, ma presto smantellata. Alle 11.00 parte un corteo spontaneo,
diretta da Christiania verso il centro cittadino. La presenza della
polizia è massiccia, il corteo viene bloccato prima dell’arrivo sotto
gli uffici della Slots & Ejendomsstyrelsen. I manifestanti tentano
di aggirare lo schieramento di polizia, che a sua volta intende
respingerli verso Christiania. A un certo punto, un veicolo della
polizia attraversa la folla colpendo leggermente due persone. Il mezzo
viene attaccato, danneggiato e respinto. Il corteo si sposta bloccando
alcune arterie principali della città per più di un ora.
Alle 16.00 un nuovo corteo tenta di partire alla volta del centro. La
polizia blocca le uscite da Christiania per evitare che si rischi una
presenza di manifestanti nel centro cittadino. Chiedono di parlare con
un leader della protesta, ma non si trovano leaders. La manifestazione
di disperde, ma dopo poco compare un gruppo di un centinaio di persone
pronto a bloccare un dei principali ponti della città. Il ponte resta
bloccato per meno di mezz’ora. Nel corso della giornata la polizia
arresta 3 persone, pare intenda mantenere un basso profilo per evitare
ulteriori proteste.
La notte
Con l’imbrunire iniziano a volare oggetti e bottiglie contro la
truppe schierate attorno a Christiania, la polizia risponde con i
lacrimogeni. La polizia spara i cilindri di gas ovunque veda sagome in
movimento. L’assenza di vento peggiora le condizioni del campo di
battaglia.
Verso le 19.00 si organizza meglio il contrattacco e il vento inizia a
soffiare. La polizia continua con i lanci di gas, i rivoltosi attaccano
i gruppi di agenti nascondendosi nei giardini e colpendoli da varie
direzioni. La polizia retrocede dagli ingressi di Christiania e le
strade iniziano a vedere barricate in fiamme. La polizia carica, ma
viene respinta dopo una breve battaglia e dal lancio di qualche
molotov. I manifestanti sono ben organizzati e coprono tutti i lati per
evitare sequestri e arresti. La polizia non può avanzare, resta alle
porte dell’area sotto una pioggia di mattoni e pietre, rispondendo con
i lacrimogeni. Secondo i media arrivano rinforzi da altre parti della
Danimarca. Dopo qualche ora gli sbirri attaccano in forze, colpendo
simultaneamente in diversi punti. La rivolta si disperde, 12 persone
vengono arrestate. Nonostante uno schieramento senza precedenti, le
autorità danesi non sono riuscite a evitare scontri e rivolte.