Lettera di
Lele
Il 15 gennaio sarò processato dal
tribunale di Torino per aver preso parte alla manifestazione del 18 gennaio 2007
a Bussoleno, in solidarietà con il movimento No Dal Molin. Quel giorno, gli
uomini e le donne di Vicenza, manifestavano davanti alla prefettura, in uno dei
quei tanti momenti che con il tempo, ha visto crescere il movimento contro la
nuova base americana a Vicenza No Dal Molin. Il movimento No Tav decise di
esprimere la sua solidarietà e la sua partecipazione alla lotta vicentina
organizzando una manifestazione popolare che, sebbene indetta in un giorno,
portò più di mille partecipanti a sfilare per le vie di Bussoleno, rendendo
visibile e concreto una volta in più, e come molte altre volte, il patto di
solidarietà e di mutuo soccorso che lega le lotte a difesa dei territori in
tutta Italia. Fu il preludio alla partecipazione di massa che ci vide andare in
migliaia a partecipare al primo grande corteo vicentino del 15 febbraio dello
stesso anno. Quel giorno decidemmo di manifestare perché era giusto, e lo
facemmo come sempre tutti assieme, tutti uniti interpretando la solidarietà come
un atto di lotta. Dopo aver sfilato per le vie di Bussoleno la manifestazione
terminò alla stazione, e dopo aver aspettato che transitassero gli ultimi treni
pendolari, fu naturale l’interruzione del traffico ferroviario. Mi si accusa di
aver non solo praticato il blocco ferroviario ma anche di essere l’organizzatore
del gesto, nonché di possedere “artifizi pirotecnici”, in un linguaggio
giuridico che fa assolutamente sorridere. Nel giugno dello stesso anno arrivò la
denuncia e poco dopo il rinvio a giudizio. Ora il 15 inizierà il processo a mio
carico e andrò ad affrontarlo con lo stesso spirito di sempre, quello della
lotta e della resistenza. E’ facile individuare in me, No Tav da sempre e
facente parte del centro sociale Askatasuna, l’organizzatore delle
manifestazioni, così facile da rasentare il ridicolo visto che si sta parlando
del movimento No Tav, che sappiamo bene che non ha leader o organizzatori. La
magistratura così come la politica, fanno fatica a capire come possa essere
possibile che le decisioni di un movimento si prendano in assemblea, dove tutti
hanno egual peso, di come basti parlarsi o guardarsi per decidere una cosa, e di
come quando una cosa va fatta, la si fa senza preoccuparsi troppo, perché
convinti di essere dalla parte della ragione. E’ troppo strano, e quindi
addossare ad uno solo la responsabilità di tutto e più facile, e più li avvicina
al mondo che conoscono. Beh, io mi ritengo facente parte di un altro modo di
decidere, fondando la mia attività politica nello spirito collettivo, dove tutti
insieme si decide e tutti insieme si fa, nessuno rappresenta nessuno, ma tutti
facciamo un solo grande movimento.
Andrò al processo a dire questo e
a ribadire le ragioni della lotta popolare contro il Tav, fiero di essere stato
parte di quella manifestazione così di come tutte le altre precedenti e quelle
future. Oltre al rischio di condanna, il processo vede Trenitalia minacciare fin
dalla prima denuncia, la richiesta dei danni per il ritardo dei treni causato
dalla manifestazione (un’ottantina di migliaia di euro), e se questo avvenisse
chi lo dirà a tutti i pendolari che ogni giorno pagano di tasca propria i
ritardi causati dai servizi che Trenitalia offre, e chi glielo dirà che con la
linea Tav, il trasporto pubblico regionale passerà ancora una volta in secondo
piano negli orari e nei percorsi ferroviari?
Giovedì prossimo sarò in aula,
fiero di essere No Tav e convinto di esser parte di un movimento che non si farà
intimorire, né dalla magistratura, né da nessun altro.
Ora e sempre
Resistenza
Ora e sempre No
Tav
Lele Rizzo
GIOVEDI’ 15
GENNAIO ORE 9 PRESIDIO NO TAV DAVANTI AL
PALAZZO DI GIUSTIZIA DI TORINO
PER LA PRIMA UDIENZA DEL
PROCESSO A LELE.
LE ACCUSE SI RIFERISCONO ALLA
MANIFESTAZIONE IN SOLIDARIETA’ AI NO DAL MOLIN DI VICENZA DEL 18 GENNAIO 2007 A
BUSSOLENO A CUI PARTECIPAMMO IN UN MIGLIAIO.
IN MOLTI DAVANTI AL PALAZZO DI GIUSTIZIA GIOVEDI’ PER LA PRIMA UDIENZA,
PERCIO’ PUBBLICATE E DIVULGATE IL PIU’ POSSIBILE E SOPRATTUTTO INFORMATE TUTTI
COLORO CHE NON LAVORANO .