Esprimiamo solidarietà ai compagni della Macchia, come sempre il potere dimostra tutta la sua arroganza e la sua violenza nei confronti di chi non è disposto a chinare il capo e dire si signore. Vi appoggeremo in ogni iniziativa. Un abbraccio.
IL SINDACO NON RIDE…
DALLE BANANE ALLA QUERELA:
SIAMO PROPRIO ALLA FRUTTA
Il 2 Febbraio si è svolta
la prima udienza a carico dei 21 compagni denunciati per l’occupazione
dell’SRA la Macchia, spazio restituito all’ uso collettivo nel febbraio
2006 dopo anni di completo abbandono. Già nel giugno 2006, con lo sgombero
forzato dei carabinieri di pontassieve su ordine del sindaco Marco Mairaghi,
lo spazio è ripiombato nell’ abbandono più completo in cui giace
tuttora… altro che riqualificazione .
L’assemblea di voci dalla
macchia ha continuato la propria attività politica sul territorio con
i mezzi che la contraddistinguono.
Nella notte fra il 10 e l’
11 aprile a pontassieve tre compagni di Voci dalla Macchia sono stati
colti in flagranza mentre affiggevano alcuni manifesti nel periodo della
campagna elettorale nazionale del 2008. I manifesti, intitolati “La
Repubblica delle Banane” ironizzavano sulla forma rappresentativa
del voto, mettendone in evidenza l’ effettiva inutilità, considerato
l’attuale contesto politico-governativo territoriale e nazionale ,
attraverso una parodia dai toni satirici in forma di vernacolo. Ad abbellire
il tutto era stato inserito un fotomontaggio raffigurante il primo cittadino
Marco Mairaghi circondato da una banda musicale. L’immagine lo immortalava
nell’atto della celebrazione di un finto manifesto elettorale raffigurante
una scimmia in veste di candidato elettorale che prometteva “più
banane per tutti”. A seguito della compilazione di un verbale
prestampato è stata sequestrata una copia dei manifesti e consegnato
un avviso di una possibile apertura di inchiesta . Ad un breve passo
dalle elezioni amministrative 2009 sono giunte le notifiche delle denunce
con l’imputazione di danni all’ immagine e diffamazione del sindaco
Marco Mairaghi. Come prova della montatura che è stata costruita sul
caso, nella fotocopia del manifesto allegata agli atti è stata omessa
la frase rilevante : “raccolta di notizie non proprio vere “. Con
queste denuncia, a nostro parere, è stato raggiunto l’apice della
meschinità, dato dal timore di un vero confronto pubblico, colpendoci
invece, individualmente. Questa vicenda è parte delle strategie repressive
messe in atto a tutti i livelli come anche sul nostro territorio verso
chi dissente pubblicamente e chi volontariamente sfugge all’ottica
conformista di questa società liberticida .
Voci dalla Macchia
in culo alle autorita..solidarieta ai compagni!