aGgiornAmenti sui C.P.T.

(18 febbraio 2009)

LAMPEDUSA – Una rivolta è scoppiata questa mattina nell’ex Cpa ora trasformato in Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Lampedusa, che attualmente ospita oltre 800 immigrati, in gran parte tunisini. Nel complesso si è sviluppato anche un incendio di vaste proporzioni. Le forze dell’ordine, che hanno chiamato rinforzi, sono intervenute con i lacrimogeni per cercare di riportare la calma all’interno della struttura. Ci sono stati scontri e ci sarebbe un numero imprecisato di feriti e ustionati tra gli extracomunitari, i poliziotti e i vigili del fuoco. . .Scontri provocati dai tunisini. La tensione covava da giorni. I tafferugli sono scoppiati dopo che ieri un gruppo di circa 300 tunisini aveva cominciato lo sciopero della fame per protesta contro il trasferimento di 107 loro connazionali a Roma, in vista del rimpatrio coatto. Proprio questo gruppo di tunisini, secondo il questore di Agrigento, Girolamo Fazio, avrebbe innescato gli scontri.Rogo nel Cie, distrutta una palazzina. Ad appiccare l’incendio sarebbero stati gli stessi immigrati. Un centinaio di tunisini hanno prima cercato di sfondare dall’interno i cancelli della struttura senza riuscirci e poi hanno ammassato materassi, cuscini e carta straccia appiccando le fiamme. Una palazzina del centro sarebbe interamente distrutta. Le operazioni di spegnimento del rogo sono rese difficili, oltre che dal forte vento, anche dal difficile accesso e dai pochi mezzi a disposizione.Centro privo di certificato antincendio. La struttura dell’ex Cpa è stata realizzata con materiale Isopam, altamente infiammabile. Anche per questo il centro è privo di certificato antincendio e di abitabilità. . .

Giovedì 18 febbraio, a Trento, per tutta la mattinata un gruppo di anarchici ha data vita ad una iniziativa itinerante con interventi, mostra, volantinaggio, attacchinaggio e scritte contro le retate ai danni degli immigrati, contro il decreto sicurezza e in solidarietà con gli internati e rivoltosi di Lampedusa.

Quante volte abbiamo urlato "Fuoco ai CPT"? Ora che cominciano a bruciare davvero, non possiamo non far sentire tutta la nostra complicità a chi si batte con disperazione e coraggio.

Che i fuochi di Lampedusa illuminino questa mezzanotte del secolo, quest’inferno sociale a cui sempre più poveri vengono condannati.

compagni di Trento e di Rovereto

 

SCRITTE CONTRO MANTOVANO. CHE ALLE 18 SARÀ A MONTERONI

“Mantovano terrorista Lampedusa brucia”. “Chi semina vento raccoglie tempesta Lampedusa brucia”. “Lampedusa brucia fuoco ai lager”. Scritte sui muri di “benvenuto” nel centro di Monteroni, e subito fatte cancellare, rivolte al sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano, che questa sera parteciperà al “Primo forum permanente per la sicurezza e la legalità”, inizio alle 18, presso il Cineteatro Evening in Piazza Falconieri. Ai lavori, che saranno introdotti dal sindaco di Monteroni, Lino Guido, seguiranno gli interventi del prefetto Mario Tafaro e dell’arcivescovo di Lecce Cosmo Francesco Ruppi. E proprio le conclusioni saranno affidate a Mantovano.

Come detto, le frasi, con tutta probabilità, sono state scritte durante la scorsa notte, e sono state fatte subito rimuovere dall’amministrazione comunale di Monteroni. Ed è stato poi lo stesso sindaco Lino Guido a recarsi presso la locale stazione dei carabinieri per denunciare quanto accaduto. Ma in paese sono giunti anche gli uomini della Digos di Lecce, che hanno avviato immediatamente le prime indagini per risalire agli autori del gesto. Che, pare di capire, muovono verso gli ambienti anarchici. Rilevamenti ad ogni modo sono stati compiuti dalla Scientifica sul tipo di pittura spray utilizzata, sul carattere ed altri particolari, comuni, con altre scritte apparse anche a Lecce. Escluso il collegamento tra le frasi apparse sui muri e la malavita locale.