accompagnato da alcuni fumogeni a Porta Maggiore (piazza molto
trafficata di Roma) in solidarietà con i detenuti e le detenute in
sciopero della fame contro l’ergastolo.
In seguito sono stati
occupati gli studi radiofonici di "Radio Rock" e "Radio Rock Italia" in
cui è stato letto al microfono il seguente comunicato:
Interrompiamo
le trasmissioni di Radio Rock per leggere uno scritto in solidarietà
con tutti quei detenuti e quelle detenute che ora, in questo preciso
momento, si trovano in sciopero della fame per l’abolizione
dell’ergastolo.
Viviamo in un mondo in cui l’unica legge che vige
è quella del profitto, dove l’1% degli abitanti del pianeta detiene più
del restante 99%, in un sistema governato da banche e multinazionali,
dove i politici sono le marionette di una minoranza di privilegiati,
dove siamo costretti a produrre incessantemente per poi non riuscire ad
arrivare a fine mese, consumati dalla frenesia e dal lavoro, non
abbiamo neanche più il tempo per fermarci a riflettere, di godere della
vita e dei rapporti umani.
Ogni giorno pensiamo e parliamo come ci
viene proposto, anzi imposto, dai mass-media senza renderci conto che
ogni notizia è studiata a tavolino per offuscare le nostre coscienze e
per dividerci.
Guardati intorno: sei spiato 24 ore su 24 da migliaia
di occhi elettronici, ogni tua conversazione può essere potenzialmente
ascoltata. Le tue aspettative, i tuoi desideri, i tuoi sogni sono
relegati nei limiti e nei confini imposti dall’autorità e regolati dal
denaro.
L’ossessione per la sicurezza fomenta il razzismo e la
repressione mentre il terrore che serpeggia crea l’humus adatto per
l’introduzione di ulteriori norme di controllo e assoggettamento.
Questa
società infame assomiglia sempre di più ad un carcere dove i blindati
dei militari, le ronde degli "onesti" cittadini, le volanti in giro di
ricognizione pattugliano e sorvegliano la tua libertà di acquistare
questo prodotto piuttosto che quell’altro.
Ma c’è chi la gabbia
reale la vive tutti i lunghi giorni e le interminabili notti, c’è chi è
torturato, ucciso o condannato a passare il resto della sua vita tra 4
mura, a morire ogni giorno, piano piano, democraticamente.
Dal 1° dicembre migliaia di detenuti e detenute sono in sciopero della fame contro l’ergastolo.
La
solidarietà si è allargata a macchia d’olio e i detenuti e le detenute
di altri paesi europei e non, hanno aderito a questa lotta
autodeterminata.
"Dateci la morte ora piuttosto che una lenta agonia
disumana", scrivevano gli ergastolani in una lettera provocatoria in
antitesi all’ipocrita moratoria internazionale sulla pena di morte…
La democrazia tortura, uccide e ingabbia.
Lo
Stato con il bene lecito dell’indifferenza totale dei più, reprime e
mette a tacere qualsiasi espressione di lotta e di critica radicale a
questo marcio esistente.
Il carcere si erige, spavaldo ed orrido
mostro del capitalismo, a ricordarci che un mondo fatto di gabbie c’è
sempre stato, ci sarà per sempre e per sempre ci imporrà le sue scelte.
Ma
finchè ci sarà il potere ci sarà chi non chinerà la testa alle sue
luride macchinazioni, così come finchè ci sarà il carcere ci sarà chi
vi loterà contro, anche se ridotto allo stremo o privato di tutto…
SOLIDARIETA’
AI DETENUTI E ALLE DETENUTE IN SCIOPERO DELLA FAME CONTRO L’ERGASTOLO E
A TUTTI I RECLUSI CHE IN OGNI PARTE DEL MONDO ORGANIZZANO LA PROPRIA
RABBIA.
LIBERTA’ PER TUTTI E TUTTE
individualità anarchiche