PRATO. I riflettori della televisione nazionale si accendono sul tessile. Dopo l’appello del Papa all’Angelus (?!?) e numerose troupe che hanno deciso di raccontare il caso Prato è arrivato in città il giornalista Sandro Ruotolo. Ad occuparsi della crisi del distretto e a raccontare uno spaccato delle difficoltà della piccola e media impresa italiana sarà la trasmissione Anno Zero di Michele Santoro.
Per giovedì sera è in programma una diretta dalla rifinzione Santo Stefano. L’azienda di Renato Cecchi si aprirà per ospitare i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e del sindacato pratese (oltre a numerosi imprenditori e lavoratori). E in diretta la città tessile potrà interagire con lo studio con gli ospiti di Michele Santoro. Sembra si tratterà di una trasmissione interamente dedicata alla città con in evidenza le sue caratteristiche, dalle migliaia di persone che hanno perso il lavoro fino alla convivenza con il distretto parallelo cinese.
Il giornalista Ruotolo ieri ha avuto un’agenda fittissima di appuntamenti. Nella prima mattina ha incontrato l’imprenditore Renato Cecchi e visitato la Santo Stefano, ha parlato con il segretario generale della Cgil Manuele Marigolli, incontrato operai e artigiani in piazza e nelle loro case. E anche per oggi sono in programma nuovi appuntamenti.
La diretta si terrà Giovedi 19 presso la fabbrica ”Rifinzione Santo Stefano” in via Arezzo 35 a Prato (nei pressi dell’ ospedale)
..ammiro la vostra determinazione… mi voglio tesserare anche io all associazione ”Anarchici D.o.c.”
prato per ripartire deve: 1 a giugno quando ci sarenno le votazioni: bisogna mandare a casa tutta la giunta comunale di sinistra, insieme a quella di firenze e tutti i politicanti della regione toscana. a questo punto i responsabili di questo disastro pratese sono fuori.. e mai piu dovrebbero governare.. 2 azionare le istituzioni dormienti insieme alle forze dell’ordine e capovogere abitazioni e capannoni alla ricerca di clandestini cinesi e con essi tutte le loro inlegalita, in buona sostanza vanno rimpatriati.. il cinese non paga le tasse solo 1 e iscritto all’unione industriale. sfrutta, schiavizza, i suoi paesani, facendoli lavorare gratis o per qualche spicciono,lavorano giorno e notte per riscattare la loro liberta. l’industriale cinese se cosi si puo chiamare sul campo del lavoro non ha rivali mettendo ko le aziene pratesi che tutti i giorni combattono con le spese, per cercare di stare sempre nella legalita.. e il lavoro che e sempre di meno, perche c’e il cinese che nessuno a viso, almeno fino ad oggi.
ah, leggo solo ora e rimango sorpreso…. magari era evitabile pubblicare sta cosa ma poco importa… anche perchè per chi ha visto la puntata ieri sera ha potuto notare come si è cercato di equiparare gli effetti che la crisi ha su operai e padroni, è passato il concetto che la crisi tocchi tutti e in egual mdodo… si è parlato anche di padroni che faticavano (???) ad arrivare alla fin del mese… mi piange il cuore…
per François Marie Arouet: autocensura dove? il post non è stato cancellato ed è tutt’ora aperto a commenti… ripigliati!!! (A)
Eh si perdio! Ha ragione Bazarov: un po’ di sana e genuina autocensura! Se poi non bastasse chiameremo Emilio Fede a darci una mano…
Ma chi ha postato questa roba? Abbiamo bisogno di anno zero per dire la nostra sulla crisi!? E soprattutto perché pubblicizzare una trasmissione che comunque legge il problema da una prospettiva liberal/borghese che non ci attiene!? Cazzo, evitiamo di postare ste cose!