fonte: RaiNews24
Una bomba ad alto potenziale è esplosa davanti alla sede del
demanio, nel centro di Atene, facendo gravi danni ma nessuna vittima,
ultimo apparente attacco della guerriglia marxista contro lo Stato.
Il potente ordigno, di fabbricazione artigianale, è esploso intorno
alle 21:30 tra le strade Koniari e Alexandra, a poca distanza dalla
centrale generale della polizia e del tribunale supremo. Il boato e’
stato sentito in un vasto raggio. Sul posto sono accorsi artificieri ed
esperti antiterroristi.
Le fonti ufficiali si sono limitate a confermare che si e’ trattato
di un attentato, ma benche’ questo non sia stato rivendicato, gli
osservatori tendono a ritenere che il tipo di ordigno e le circostanze
dell’esplosione suggeriscano una nuova azione di ‘Lotta Rivoluzionaria’
(Ea) l’organizzazione armata marxista che ha rivendicato recentemente
due attentati dinamitardi contro sedi della Citibank ad Atene.
In due comunicati Ea aveva avvertito che avrebbe continuato a
colpire interessi politici, economici e la polizia ma non avrebbe
sparso sangue di civili innocenti.
Il nuovo attentato avviene mentre il governo è sotto accusa da parte
di stampa e opposizione per l’apparente incapacita’ a far fronte alla
violenza terroristica e anarchica nel centro della capitale dopo i
gravi incidenti che a dicembre erano seguiti all’uccisione da parte
della polizia di uno studente di quindici anni. Accuse inaspritesi
soprattutto dopo che attentati dinamitardi e attacchi contro le forze
dell’ordine sono stati seguiti nei giorni scorsi da due raid di
commandos anarchici ad Atene e Salonicco che hanno seminato distruzione
e panico.
L’esecutivo ha successivamente annunciato, al termine di un vertice
straordinario, l’adozione di alcune misure fra cui la creazione di
unita’ speciali di intervento e il divieto all’uso di cappucci durante
le manifestazioni. Ed ha chiesto l’aiuto di Scotland Yard.
L’associazione dei commercianti ha da parte sua domandato al governo
una revisione dell’immunita’ concessa agli Atenei, dopo la fine della
dittatura dei colonnelli, e che
sarebbero divenuti ormai ‘santuari’
degli estremisti. In base alla legge la polizia non puo’ intervenire
nei campus universitari se non su richiesta del rettore o di un
magistrato per un reato grave ivi commesso.