(PT) Trovate tracce di diossina negli animali allevati nei dintorni dell’inceneritore.

Ciclicamente ci troviamo a parlare dell’impianto d’incenerimento di Montale
(PT), e non potrebbe essere altrimenti visto l’impegno che molti di noi
hanno messo (sette mesi di presidio 24 ore su 24 davanti ai suoi
cancelli) per combattere contro questa bomba sanitaria.

Dopo la nuova chiusura momentanea di qualche mese fa, in circostanze
non del tutto chiare, si parlò di un fermo cautelare, un paio di giorni
a dietro apprendiamo che da alcune analisi svolte dalla ASL sugli
animali allevati nei dintorni dell’impianto…risulta che in essi ci
sia un alto concentramento di diossine (dannosissime per tutti gli
organismi viventi, dichiarata cancerogeno certo dall’organizzazione
mondiale della sanità) e PCB (policlorobifenili, secondo l’Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC i PCB sono composti
probabilmente cancerogeni per gli esseri umani) molto alto.
Nuovamente la ASL di Pistoia si affretta -come ha sempre fatto- a
sminuire il ruolo dell’impianto montalese in ogni tipo di emergenza
sanitaria, negando l’evidenza della nocività dell’inceneritore di
Montale, e questo nonostante ormai, da più parti, gli inceneritori
siano oggetto di aspra critica e di scandali: ricordiamo recentemente i fatti di Colleferro
, oppure la non autorizzazione a costruire un termodistruttore ad
Albano a causa dell’altissimo consumo d’acqua che queste strutture
comportano (Albano è soggetta a crisi idriche) e dei pericoli sanitari
legati all’alta densità di popolazione in quella zona…ebbene…come
ben sappiamo la piana tra Firenze, Prato e Pistoia da anni combatte con
la crisi idrica ed è una delle zone più densamente abitate della
penisola…ma le autorità (come sempre criminali) non si sognano
nemmeno di mettere in discussione l’impianto montalese, evidentemente
gallina dalle uova d’oro per molti…

Dopo innumerevoli segnali, che a persone di buon
senso avrebbero consigliato di chiudere per sempre l’inceneritore
lavorando a quelle alternative che esistono, le istituzioni cittadine e
provinciali hanno invece in cantiere un ulteriore ampliamento
dell’impianto, costruendo un terzo forno…e nel prossimo futuro le cose
non cambieranno, Fratoni (PD, candidata alla presidenza della
provincia) si è già detta inceneritorista convinta, e non avevamo
dubbi, mentre i tre sindaci dei comuni gestori dell’ impianto
(attraverso la C.I.S. SPA) continuano a mantenere le proprie posizioni
criminali a favore dell’incenerimento.


In mesi di attività davanti all’impianto abbiamo conosciuto molti
abitanti di Montale, Agliana, di Stazione e di Quarrata, in mesi di
lotta ci hanno raccontato di parenti morti di tumore e del silenzio
delle istituzioni, una delle frequentanti più assidue del presidio, e
abitante a cinquanta metri dall’impianto, oltre ad aver avuto parenti
morti di cancro, era lei stessa stata colpita ben quattro volte da
tumore…
Come sempre chi governa, legato a doppio filo agli interessi
del capitale, gioca criminalmente con la salute delle persone, negando
l’evidenza e criminalizzando chi lotta contro le nocività
(…abbiamo sul groppone 4000 euro di multa per l’occupazione del terreno dove sorgeva il presidio…).
L’infame sindaco Razzoli di Montale, poltronaro schifoso,
assieme a Magnanensi (sindaco di Agliana) e Gori (sindaca di Quarrata)
sono responsabili della morte di tanti e della possibile malattia di
tantissimi
…e chi dovrebbe “proteggere e servire”? Cosa
fanno i simpatici carabinieri di Montale, Agliana e Quarrata? Invece di
tutelare la salute delle popolazioni non fanno altro che assolvere
pienamente al ruolo che da sempre gli riconosciamo: quello di cagnolini
scodinzolanti a difesa del potere…che sia criminale poco
importa…criminali con criminali vanno ben d’accordo…
E’ necessario rilanciare la mobilitazione
contro l’impianto di termodistruzione di Montale, ben consci che “chi
di dovere” tenterà immediatamente di ostacolarci in tutti i modi…a
presto.
 
Anarchici Pistoiesi.