Si è tolto la vita Gennaro I., 41 anni, il primo maggio, nel carcere napoletano di Poggioreale. È il quarto suicidio nel corso del 2009 in questo istituto, il sesto nella regione. "In poco più di quattro mesi – ha dichiarato Dario Stefano Dell’Aquila portavoce di Antigone Campania – abbiamo superato il numero di suicidi (5) dell’intero 2008.
È una tragedia prevedibile. Il sistema penitenziario della Campania conta 7.425 presenze a fronte di una capienza di 5.348 posti.
Poggioreale, che ha una capienza ufficiale di 1.387 posti e che registra oltre 2.500 presenze, è solo il simbolo più evidente di un sistema in forte crisi che progressivamente da un lato perde risorse e dall’altro vede incrementare la presenza di detenuti." "Di fronte – conclude Dell’Aquila – a questo scenario bisogna intervenire subito.
Rinviare la soluzione dei problemi al piano di edilizia penitenziaria significa rassegnarsi a lasciare le cose così come sono".
L’autopsia del corpo è stata affidata al dott. Bassi Luciani, ancora in condizioni di esercitare la professione di squarta morti dopo aver falsificato la prima verifica sul corpo di Marcello Lonzi, indicandone la morte naturale e un paio di costole rotte. Maggiori informazioni in questo articolo del Corriere di Livorno.
Fonte: Liberazione, 3 maggio 2009
Un detenuto romeno di 21 anni si è suicidato impiccandosi nella sua cella nel carcere delle Sughere, a Livorno, venerdì sera intorno alle 21. Non sono ancora chiari i motivi che avrebbero spinto il giovane a compiere il gesto: sull’episodio sta indagando la squadra mobile della questura di Livorno. Ion Vassiliu, questo il nome del ragazzo, era stato arrestato il pomeriggio di giovedì per una presunta violenza sessuale ai danni della sua ragazza. Dopo alcune settimane di indagini
gli agenti lo avevano arrestato nei giorni scorsi in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla procura di Livorno e accolta dal Gip dopo le denunce della fidanzata.
Il giovane era rinchiuso in una cella singola e si è ucciso nel bagno con un cappio al collo fatto con le lenzuola. A fare la macabra scoperta è stato un agente della polizia penitenziaria durante un normale giro di controllo nella sezione penale dove era rinchiuso. Non vedendo l’uomo all’interno della cella, ha aperto ed è entrato trovandolo già privo di vita in bagno. Non si conoscono i motivi che hanno spinto il detenuto a compiere il gesto, nè trapelano altri particolari sull’accusa di violenza sessuale che lo aveva portato in carcere. Sul caso indaga la squadra mobile della questura livornese. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo di inchiesta con «atti relativi per far luce sull’accaduto». Il pm di turno, Antonella Tenerani, ha inoltre disposto l’autopsia della salma. Il ragazzo aveva un precedente per un piccolo furto per il quale aveva scontato 2 mesi e 20 giorni di arresti domiciliari.
L’ennesimo suicidio in carcere, peraltro di un giovanissimo, viene reso noto nel giorno in cui il ministro della giustizia Angelino Alfano ricorda che sono una sessantina i bambini da 0 a 3 anni che vivono in carcere con le loro mamme detenute. […]