Lunedì 11 maggio, una sessantina di studenti si sono ritrovati fuori al
liceo Michelangiolo per manifestare contro la repressione nelle scuole
(tra denunce, intimidazioni e l’ultimo divieto alla Rete dei Collettivi
di riunirsi nell’aula autogestita della scuola) e per la difesa degli
spazi autogestiti.
Dopo una "merenda autogestita", vedendosi
impediti di entrare nel liceo per svolgere come ogni lunedì la propria
assemblea, di fronte al portone chiuso e presidiato dalla polizia, sono
partiti in corteo spontaneo per le vie del centro.
In via della
Colonna, mentre gli studenti facevano ritorno al Miche, il corteo viene
caricato violentemente dalla celere a colpi di manganelli e caschi
usati come arma (!). Alla prima segue una seconda carica, dove altri
studenti vengono pestati selvaggiamente, mentre venivano chiusi contro
un muro e senza via di fuga. Un ragazzo di 16 anni finisce all’ospedale
con zigomo e setto nasale rotto, mentre altri due studenti vengono
portati in questura.
Ciò che resta del corteo si dirigere a questo
punto verso la facoltà di lettere, dove molti solidali venuti a sapere
delle cariche si uniscono a loro. Viene così deciso di dirigersi verso
la questura, per richiedere il rilascio dei due compagni.
Lì il
presidio (che non ha avuto nemmeno il tempo di formarsi) vien caricato
altre numerose volte, fino a disperdere tutti i manifestanti, rincorsi
nella vie adiacenti con veri e propri rastrellamenti, in una accanita
caccia all’uomo nella quale non sono mancati altri pestaggi.
Durante
le altre cariche un altra decina di compagni sono stati fermati. Le
accusa sono diverse: manifestazione non autorizzata, lesioni,
danneggiamento e resistenza.
Sui quotidiani di oggi le falsità si
sprecano come di consueto: prima della cariche gli studenti non hanno
aggredito nessun poliziotto, ma solo invitato, in modo acceso ma
verbale, quest’ultimo ad allontanarsi e smetterla di filmare
provocatoriamente i manifestati allo scopo di identificarli e
denunciarli. Per quanto riguarda tutti gli episodi di "violenza degli
studenti", non ci interessa entrare nel merito del singoli episodi
(veri o presunti), poichè dove ci sono stati hanno rappresentato un
tentativo legittimo di difendersi dalla violenza della polizia che si è
scatenata contro ragazzi dai 13 ai 18 anni.
liceo Michelangiolo per manifestare contro la repressione nelle scuole
(tra denunce, intimidazioni e l’ultimo divieto alla Rete dei Collettivi
di riunirsi nell’aula autogestita della scuola) e per la difesa degli
spazi autogestiti.
Dopo una "merenda autogestita", vedendosi
impediti di entrare nel liceo per svolgere come ogni lunedì la propria
assemblea, di fronte al portone chiuso e presidiato dalla polizia, sono
partiti in corteo spontaneo per le vie del centro.
In via della
Colonna, mentre gli studenti facevano ritorno al Miche, il corteo viene
caricato violentemente dalla celere a colpi di manganelli e caschi
usati come arma (!). Alla prima segue una seconda carica, dove altri
studenti vengono pestati selvaggiamente, mentre venivano chiusi contro
un muro e senza via di fuga. Un ragazzo di 16 anni finisce all’ospedale
con zigomo e setto nasale rotto, mentre altri due studenti vengono
portati in questura.
Ciò che resta del corteo si dirigere a questo
punto verso la facoltà di lettere, dove molti solidali venuti a sapere
delle cariche si uniscono a loro. Viene così deciso di dirigersi verso
la questura, per richiedere il rilascio dei due compagni.
Lì il
presidio (che non ha avuto nemmeno il tempo di formarsi) vien caricato
altre numerose volte, fino a disperdere tutti i manifestanti, rincorsi
nella vie adiacenti con veri e propri rastrellamenti, in una accanita
caccia all’uomo nella quale non sono mancati altri pestaggi.
Durante
le altre cariche un altra decina di compagni sono stati fermati. Le
accusa sono diverse: manifestazione non autorizzata, lesioni,
danneggiamento e resistenza.
Sui quotidiani di oggi le falsità si
sprecano come di consueto: prima della cariche gli studenti non hanno
aggredito nessun poliziotto, ma solo invitato, in modo acceso ma
verbale, quest’ultimo ad allontanarsi e smetterla di filmare
provocatoriamente i manifestati allo scopo di identificarli e
denunciarli. Per quanto riguarda tutti gli episodi di "violenza degli
studenti", non ci interessa entrare nel merito del singoli episodi
(veri o presunti), poichè dove ci sono stati hanno rappresentato un
tentativo legittimo di difendersi dalla violenza della polizia che si è
scatenata contro ragazzi dai 13 ai 18 anni.
L’assemblea riunitasi la stessa sera, partecipatissima da tutte le realtà attive in città, ha deciso di lanciare un CORTEO CONTRO LA REPRESSIONE per sabato 16 maggio. Concentramento ore 15 in piazza San Marco.
A presto aggiornamenti.