11 maggio 2009
Stati Uniti – Oltre 25 presunti terroristi detenuti dalla Cia sono stati sottoposti alla privazione del sonno fino ad un massimo di undici giorni, durante la presidenza di George W. Bush. Lo rivela il Los Angeles Times citando rapporti del ministero della giustizia Usa resi noti per volontà del presidente Barack Obama il mese scorso.
La tecnica messa in campo dalla Cia all’indomani dell’11 settembre, ora proibita dalla nuova presidenza insieme con altri metodi di interrogatorio ritenuti eccessivamente violenti, prevedeva che il prigioniero fosse costretto a stare in piedi, con le caviglie bloccate e le mani ammanettate vicino al mento. Non aveva la possibilità di nutrirsi, scrive ancora il Los Angeles Times, ed era obbligato a fare i suoi bisogni in un pannolino.
Quando non riusciva più a stare in piedi, il detenuto veniva steso sul pavimento ma "con il corpo bloccato in una posizione così scomoda che era impossibile prendere sonno", rivela il rapporto del 10 maggio 2005 citato dal quotidiano. A un certo punto i funzionari della Cia furono autorizzati a tenere i prigionieri svegli anche per 11 giorni, periodo di tempo ridotto poi ad una settimana.
Secondo i rapporti, personale medico si trovava sul posto per evitare che i detenuti non fossero feriti, ma una ricerca della Croce Rossa del 2007 sui programmi della Cia ha rivelato che polsi e caviglie di chi era stato sottoposto a quel tipo di trattamento portavano le cicatrici delle catene. Dai memo emerge inoltre che i funzionari della Cia consideravano la privazione di sonno come una "fase iniziale" dell’interrogatorio, considerata meno dura dei metodi "correttivi" e "coercitivi". (ANSA)