Mentre
AN sta cercando di stabilire quanto siano “realmente pericolosi” gli
anarchici, stasera siamo qui in piazza per farci vedere in faccia e
dimostrarvelo.
Siamo così pericolosi da far convocare da Chiamparino un vertice sulla sicurezza con l’aiuto di papi Maroni.
In
questa riunione di grandi menti Agostino Ghiglia (AN) spicca per
astuzia indicando come elemento preoccupante il fatto che “il fenomeno
dell’anarchia abbia collegamenti nazionali e non solo”.
Grande intuizione, peccato che i confini siano limitazioni mentali di cui non abbiamo bisogno.
Successivamente
– dopo quattro chiacchiere su come spartirsi la torta dopo le elezioni
– sulla mappa di Torino vengono segnati alcuni obiettivi:
la sede di radio Blackout, da cui partono proclami sovversivi e musica blasfema.
l’Asilo di via Alessandria, destinato ad una associazione di migranti che pare non si sia accorta che l’edificio sia abitato.
il Velena di corso Chieri, quattro mura ammuffite che stranamente fino all’occupazione nessuno ha voluto comprare dal comune.
Le case occupate, le radio popolari (associazioni
riconosciute), le individualità che non si piegano al potere spaventano
politici e istituzioni che vivono e si riproducono sulla paura della
gente.
La
scelta di un capro espiatorio per nascondere i reali problemi della
città è l’attività principale delle varie circoscrizioni, interessate
più a spargere fango che promuovere iniziative.
Pensiamo che difficilmente uno sgombero possa
migliorare la vita quotidiana della gente soprattutto se pagato con i
soldi tolti da un bilancio che taglia fondi ad attività culturali e
pubbliche
Oggi
scendiamo in strada per ribadire ancora una volta che continuiamo a
essere qui, nonostante il comune di Torino faccia di tutto per cercare
fantomatiche destinazioni d’uso per edifici altrimenti destinati
all’abbandono e alla rovina.
Questa iniziativa è solo un piccolo assaggio di cosa può la nostra volontà, anche senza quattro mura attorno.
Creare
una fastidiosa controcultura occupando e autogestendoci per determinare
le nostre esistenza fuori dalle gabbie del potere costituito
Gli
elementi realmente pericolosi sono tutti coloro che si arrogano il
diritto di decidere per altri come condurre correttamente la propria
esistenza.
Il potere, come tutte le istituzioni, esiste solo se viene legittimato da qualcuno.
Non riconoscerlo è il primo passo per farlo scomparire.
Torino Squatter