Presidio e conferenza stampa davanti alla prefettura di Livorno alle ore 18
Prosegue la mobilitazione contro gli arresti a seguito dei fatti di
Pistoia. Oggi alle ore 18 nuovo presidio davanti alla Prefettura di
Livorno. Attorno ai fatti proseguono ipotesi e dichiarazioni. Ma nel
tentativo di ricostruire la vicenda emergono da più parti gravi
imprecisioni che trovano spazio nella stampa locale e nazionale di
oggi. Giampaolo Pansa sul Corriere della Sera parla addirittura di
spedizione punitiva contro Casa Pound con tanto di scontri con la polizia,
mentre il questore di Pistoia interviene sui quotidiani locali parlando
del ritrovamento di mazze ferrate e catene nella macchina di uno degli
arrestati. Il fatto riportato dal Questore è completamente distorto, in
quanto la macchina perquisita non era quella degli arrestati, così come
gli oggetti ritrovati non corrispondono a quelli riferiti dal Questore.
Il Movimento Antagonista Livornese, in seguito a queste dichiarazioni
ha preso subito posizione, onde evitare che in clima di per sè
surreale, che vede detenute persone estranee ai fatti, si inseriscano
informazioni false e strumentali che possano ulteriormente allontanare
dalla giustizia dovuta agli arrestati. Di seguito il comunicato (red.)
Ma quali mazze ferrate e catene….Ecco le falsità sulla vicenda
Il questore Manzo di Pistoia ha
dichiarato agli organi di stampa che nell’auto di uno degli arrestati
sono state ritrovate mazze ferrate e catene, elemento che
giustificherebbe la detenzione.
Le parole del Questore, al contrario, ribadiscono ancora una volta che
si sta agendo verso le persone detenute facendo leva su ipotesi
costruite arbitrariamente e in questo caso assolutamente false.
Vi spieghiamo chiaramente i motivi.
Le perquisizioni avvenute in seguito all’azione contro Casapound non
hanno avuto esito: niente è stato ritrovato nel circolo Arci
(perquisizione avvenuta tra l’altro senza mandato) dove si stava
svolgendo l’assemblea e neppure uno spillo è stato ritrovato nella zona
adiacente a dove sono avvenuti i fatti.
L’unica perquisizione che ha incontrato l’interesse degli inquirenti
parla della presenza in una macchina di una catena e di un tubo
idraulico di plastica.
Contrariamente a quello che afferma il Questore (“in auto di uno di loro mazze e catene”), la macchina perquisita non appartiene a nessuno degli arrestati.
La catena di 2.20 m utilizzabile esclusivamente al fine di traino è oggetto assolutamente inadatto a offendere, vista la lunghezza. Contrariamente a quello che afferma il Questore di Pistoia, un tubo non è una mazza ferrata.
Smontate con assoluta facilità queste "prove" vorremmo capire dal
Questore di Pistoia il senso della sua azione. La città di Livorno è
allarmata e non permetterà la continuazione dell’abuso che le persone
detenute stanno subendo.
Un’ultima nota vorremmo riservarla alla nostra presenza al Consiglio
Comunale di ieri, lunedì 12 ottobre. Alla fine del corteo ci siamo
disposti sotto il Comune in attesa che il sindaco Cosimi ricevesse una
nostra delegazione, come stabilito precedentemente. Nell’attesa, il
consigliere Romiti è apparso sulla balaustra del Comune con chiaro
scopo provocatorio, affermando di “essere orgoglioso degli arresti
avvenuti a Pistoia”. Il comportamento del consigliere, criticato da
tutto il consiglio comunale e dalla sua stessa parte politica, ha
determinato una nostra richiesta di chiarimenti e il conseguente
ingresso momentaneo nella seduta. Le dichiarazioni roboanti di Romiti
alla stampa, dopo che ieri per diverse volte ha tentato di scusarsi per
il suo comportamento, danno l’immagine del personaggio, un esaltato e
allo stesso tempo un codardo che fa la voce grossa solo sui giornali.
Chiarito anche questo episodio, invitiamo la città alla massima
mobilitazione. Ogni giorno alle ore 18 e fino alla liberazione degli
arrestati, ci sarà un presidio determinato sotto la sede della
Prefettura di Livorno.
Ale, Eli e Ale liberi subito!
Movimento Antagonista Livornese
13 ottobre 2009