riceviamo e pubblichiamo
Scrivo
per raccontarvi di un fatto veramente schifoso, ingiusto e alquanto
animalesco (e avrei altri termini da aggiungere ma sinceramente non ho
parole) accaduto nel carcere di Padova, dove è rinchiuso mio cognato da
due anni.
E’
accaduto, un giorno come tanti, che un giovane portatore di handicap
sia stato picchiato a sangue da quattro agenti della polizia
penitenziaria per il semplice motivo, secondo loro, di averli guardati
male. Dopo essere stato picchiato dai primi tre, gli stessi lo hanno
accompagnato dal brigadiere, il quale a sua volta, senza discutere, lo
ha spinto a terra, mentre gli altri tre hanno continuato a calciarlo.
Il brigadiere, che avrebbe dovuto mettere ordine alla cosa, si è
aggiunto agli altri schiacciandogli la testa per terra con quei grandi
scarponi. Per non finire il signor brigadiere lo ha obbligato a dire il
falso al medico che l’ha visitato, cioè di essere caduto dalle scale.
Il
ragazzo si è fatto un po’ di giorni di ospedale, è tornato in carcere
ma dopo pochi giorni ha tentato il suicidio. Per fortuna insieme a lui
si trovava il compagno di cella. Dopo qualche giorno ha dato fuoco alla
cella, e tutto questo perché non voleva più vivere, perché si sentiva
solo e umiliato.
Allora
i detenuti hanno fatto una rivolta , e si sono ribellati dopo tanta
ingiustizia. Purtroppo una successiva punizione per questo è stata la
sospensione degli studi per alcuni di loro.
I
ragazzi ora stanno facendo lo sciopero della fame, ma sono sicuro che
nessuno ascolterà la voce del silenzio. Vi sarei molto grato se questa
storia uscisse fuori e venisse alla luce del sole tutto questo. Io la
chiamo verità, anche se è una cruda e amara verità. In quel carcere i
veri delinquenti sono le guardie carcerarie e non i detenuti.