Riguardo la manifestazione a Varsavia dei gruppi
neofascisti guidati da “Blocco nazionale radicale” dell’ 11 Novembre il
movimento anarchico e antifascista ha portato avanti una serie di
azioni con il fine di dare una voce decisa ed univoca contro il
fascismo.
Le azioni sono state portate avanti nelle giornate
europee contro il fascismo, le quali sono state una conseguenza della
conferenza antifascista indetta da Siempre Antifascista.
L’evento più rilevante di quella giornata è stato
indetto da “Accordo 11 Novembre” : un pacifico appuntamento antifà
all’incrocio delle vie Swietikrzyskiej e Marszaikowskiej.
È iniziato allo ore 13.00 (un’ora prima dall’inizio della marcia
pianificata dai fascisti) che ha radunato circa 300-400 persone. All’
appuntamento sono stati chiamati antifascisti come Alina Cala (Istituto
di Storia Giuridica), Seweryn Blumsztajn (giornalista), Halina
Bortnowska (fondazione diritti dell’uomo).
Era presente gente da tutta la Polonia e anche da altre nazioni.
Poco prima dell’appuntamento la polizia ha creato
un cordone che ha creato non pochi problemi nel raggiungimento e
nell’abbandono della piazza. Nonostante questo il sit-in è andato
avanti con musica e balli, e con la partecipazione di Food Not Bombs.
Ad un certo punto alcuni gruppi di manifestanti
hanno iniziato a dividersi e dirigersi verso via Senatorskiej. Nella
piazza Bankowym è stato appeso un grande striscione con scritto “IL
FASCISMO NON PASSERA’” con una croce celtica e una svastica sbarrate.
Appena giunta la notizia che i fascisti avevano
incominciato a marciare, lungo tutta via Senatorskiej si è formato un
blocco di circa 150 persone, purtroppo fin dall’inizio ostacolati dalla
polizia, la quale continuava ad intimare di abbandonare la strada. Il
cordone nonostante ciò ha resistito fino alla decisione degli sbirri di
far spostare la marcia dei nazi in via Nowy Swiat e Krakowskie
Przedmiescie. A quel punto una parte dei manifestanti è corsa verso la
metro per arrivare al centro e li bloccare i fascisti. Le persone che
sono rimaste sono state accerchiate dalla polizia, che ha usato gas
lacrimogeni e manganelli. Venti persone sono state circondate da un
cordone nel parco Saskim per quasi due ore, e trattenute senza saperne
il motivo.
Dopo il breve impedimento la marcia dei fascisti è
arrivata all’incrocio delle vie Jerozolimskich e Nowego Swiata dove un
gruppo di 20 antifascisti gli ha tagliato la strada lanciando diversi
oggetti, prima dell’intervento delle guardie che hanno fermato un
manifestante.
Giunta l’informazione della deviazione della
marcia, gli antifascisti si sono spostati dalla parte del monumento
Dmowskiego, dove i fasci avrebbero dovuto terminare il corteo.
Quando i nazi sono arrivati al monumento sono
stati protetti dagli sbirri mentre si recavano sul posto sempre più
antifascisti, alcuni dei quali sono stati attaccati da loschi individui
che si sono identificati come agenti in borghese solo dopo avercele
prese di santa ragione.
Bilancio 14 compagni fermati, 7 dei quali
rilasciati il giorno stesso mentre fuori si era radunato un presidio di
solidali, 5 il pomeriggio del giorno dopo e 2 il giorno dopo ancora.
Alcuni dei fermati sono stati accusati di violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Da notare che durante l’intera giornata ci sono
state delle simpatiche azioni antifa come l’attacco del corteo, a
piccoli gruppi, anche dopo la sua fine. In una di queste azioni la
polizia ha rincorso gli antifascisti armi in mano, sparando qualche
colpo in aria (!!!)
Per fortuna nessuno è rimasto ferito (apparte ovviamente i neonazi attaccati!).
Gli attivisti e le attiviste che hanno partecipato
agli eventi antifa del 11 novembre hanno dovuto avere a che fare con le
manovre repressive, tra l’altro “illegali”, da parte della polizia tra
intimidazioni minacce ed identificazioni.
Riportiamo di seguito un dialogo tra due sbirri
“intercettato” da alcuni antifascisti che venivano scortati alla
stazione di Swretokrzyska
Sbirro A: “Ehi senti ma alla fine chi dobbiamo identificare?”
Sbirro B: “Gli anarchici coi capelli colorati o rasati”
Questa testimonianza ci fa riflettere sul modo di
pensare degli agenti che hanno guidato le operazioni, che ha portato ad
una situazione assurda dove la polizia per prima cosa ha relegato i
manifestanti in una zona (come dal parco di Saskim) per poi accusarli
di adunata sediziosa in quel luogo. I poliziotti in borghese che
avevano attaccato gli antifascisti senza identificarsi, li hanno poi
accusati di aver attaccato dei funzionari dell’ordine.
Grottesco era anche il motivo per il quale la
polizia ha modificato il percorso dei fascisti, ovvero il presunto
ritrovamento di un oggetto sospetto che si è poi rivelato essere una
busta piena di cartone.
Nonostante ciò gli sbirri non hanno fatto
intervenire gli artificieri ma hanno semplicemente dichiarato loro
stessi che si trattava di cartone.
Sono queste le procedure d’ufficio per un allarme bomba?!!
Una tale tattica ha lo scopo di accusare il
movimento anarchico ed antifascista e pubblicizzare attraverso i media
la propaganda diffamatoria, “Anarchici teppisti, vandali e violenti
contrapposti ai poliziotti difensori della democrazia”.
Allo stesso modo sono stati trattati i trattenuti,
senza poter contattare la famiglia e gli avvocati, senza informazioni
sul motivo del fermo, ed è stato negato l’utilizzo del bagno, il cibo e
l’acqua, insultati con frasi razziste e sessiste e minacciati. Gli
sbirri non hanno nascosto la loro simpatia per i nazi.
Anche in quest’occasione gli antifascisti/e hanno
dimostrato con estrema chiarezza che le manifestazioni pubbliche dei
neofascisti non sono tollerate.
Quest’anno hanno partecipato circa 400-500 persone
nelle diverse azioni antifasciste non solo dalla Polonia ma anche dalla
Germania e dalla Repubblica Ceca, azioni più ampie e svariate rispetto
l’anno scorso. E’ chiaro che la gente non teme più questi gruppi di
fascisti e che non intende tollerare le loro ideologie. Le tecniche
antifa si evolvono facendosi più offensive ed è questa la strada da
percorrere.
La manifestazione dei nazi è stato possibile solo
grazie alla massiccia concentrazione di sbirri che è costata molto allo
Stato. Sappiamo bene che le autorità neoliberiste guardano la realtà
solo dal punto di vista economico e dovranno fin da adesso calcolare
quanto spendere l’anno prossimo per aiutare i fascisti. Sig. Tusku,
Sig. Gronkiewicz, siete sicuri che ne vale la pena? Ricordate che
ovunque i fascisti vorranno diffondere le loro idee malate noi saremo
li per infrangere i loro sogni di grandezza…
CON TUTTE LE NOSTRE FORZE
NON PASSERRANO