Manifestazione di Firenze – da Umanità Nova

Sullo striscione posto sul camioncino in testa del corteo c’era
scritto: "12/12/1969 Piazza Fontana. Strage di Stato", ma la
manifestazione di sabato 12 dicembre a Firenze era dedicata anche ai
recenti fatti di Pistoia e ai temi sempre attuali dell’antifascismo. Il
corteo, terminato sotto la sede di Confindustria, ha toccato vari
luoghi simbolici, tra cui il Tribunale e la Prefettura; è stata
data una forte risposta alla stretta repressiva che negli ultimi mesi
ha colpito compagni di diverse città ed appartenenti a varie
aree di movimento.
Ricordiamo brevemente i fatti: l’11 ottobre scorso, nel tardo
pomeriggio, a Pistoia, le forze dell’ordine fanno irruzione in una
assemblea regionale contro le ronde, effettuando perquisizioni e
portando i presenti nei locali della Questura, dove avrebbero passato
la notte.  Alla mattina del 12 ottobre, senza alcuna prova, 3
persone restano agli arresti ed altre 8 sono denunciate per aver
danneggiato la locale sede dei fascisti di casapound. L’11 novembre, a
seguito di un mese durante il quale si sono svolte numerose iniziative
di solidarietà in tutta la Toscana, scattano altri 4 arresti.
Sono quindi 7 adesso gli arrestati,  4 livornesi del Movimento
Antagonista Livornese, 2 membri dei CARC e Marco, un compagno degli
Anarchici Pistoiesi, attivo e conosciuto.
Ad inizio novembre un’operazione poliziesca colpisce a Firenze anche il
CPA Fi-Sud, numerose perquisizioni nelle abitazioni, denunce, e
l’arresto di un compagno sono il risultato di un’altra stretta
repressiva che va a colpire in particolare la lotta antifascista.
Da questa grave situazione è nata la necessità di una
mobilitazione regionale per la liberazione degli arrestati ed il ritiro
delle denunce, una mobilitazione che ha avuto successo, che ha visto
anche la partecipazione di molti studenti in un proprio spezzone.
Il corteo (circa 3000 partecipanti) ha sfilato nelle vie del centro
storico, tra gli immancabili turisti e le famiglie alle prese con le
spese per le prossime feste, ricordando a tutti i fatti del 1969 e
collegandoli alla attuale situazione politica. All’iniziativa hanno
aderito molte realtà provenienti da tutta la regione, compresi
partiti ex-parlamentari. Lo spezzone rosso-nero era probabilmente
quello più affollato (150-200 tra compagni e compagne) ed era
aperto dallo striscione "Anarchici Toscani" e seguito da altri: "Marco
Libero. Liberi tutti", "Non c’è sbirro, non c’è fascio,
che ci possa piegar mai", "Credere nella bontà dello stato
è il modo migliore per assolverlo", da numerose bandiere e da
compagni e compagne di tutte le età. Quelli che nel 1969 non
erano ancora nati accanto a chi allora era invece già in piazza.
Forse è stata soprattutto in questa vicinanza la bellezza della
manifestazione che è riuscita a collegare, concretamente, con il
resistente filo della memoria, quaranta anni di lotte che molti
vorrebbero far dimenticare.
Lo spezzone era stato organizzato da un’assemblea regionale anarchica
molto partecipata contro la repressione, svoltasi il 6 dicembre a
Firenze. Quella assemblea oltre a decidere la presenza al corteo, aveva
fatto emergere la necessità di sostenere Marco, il compagno
anarchico, attualmente ai domiciliari. Per questo la manifestazione del
12 è l’inizio di un più ampio percorso di mobilitazione
degli anarchici toscani. Domenica prossima, 20 dicembre ci sarà
infatti una nuova assemblea regionale per decidere il da farsi in vista
della prima seduta per il processo, prevista per il 20 Gennaio a
Pistoia.
Marco libero! Tutti liberi!

Due che c’erano