fonte: rainews24
Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti e svuotati
sull’asfalto, ringhiere di abitazioni danneggiate. Scene di guerriglia
urbana a Rosarno, nella Piana di Gioia Tauro, per la rivolta di alcune
centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e
accampati in condizioni inumane in una vecchia fabbrica in disuso e in
un’altra struttura abbandonata. A fare scoppiare la protesta il
ferimento da parte di persone non identificate di alcuni cittadini
extracomunitari con un’arma ad aria compressa. I feriti, tra i quali
c’e’ anche un rifugiato politico del Togo con regolare permesso di
soggiorno, non destano particolari preoccupazione, ma la volonta’ di
reagire che, probabilmente, covava da tempo nella colonia di lavoratori
ammassati nella struttura di Rosarno in condizioni ai limiti del
sopportabile, e di altri nelle stesse condizioni a Gioia Tauro in
locali dell’Ex Opera Sila, non ci ha messo molto ad esplodere. Armati
di spranghe e bastoni, gli extracomunitari in larga parte provenienti
dall’Africa hanno invaso la strada statale che attraversa Rosarno
mettendo a ferro e fuoco alcune delle vie principali della cittadina.
Gli episodi di violenza non hanno risparmiato nulla: tutto cio’ che si
trovasse alla portata dei manifestanti, dalle auto, in qualche caso
anche con delle persone a bordo, alle abitazioni, a vasi e cassonetti
dell’immondizia che sono stati svuotati sull’asfalto. A nulla e’ valso
l’intervento di polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa
davanti ai piu’ agguerriti, un centinaio di persone tenute sotto
stretto controllo. Nel corso della serata sono arrivati rinforzi e, in
un clima di palpabile tensione, si e’ intavolata una trattativa nel
tentativo di fare rientrare la protesta. Anche la popolazione ha
reagito davanti alla situazione di caos venutasi a creare e, in queste
ore, alcuni giovani di Rosarno, circa un centinaio, stanno seguendo
l’evolversi della situazione ad alcune centinaia di metri dalle forze
dell’ordine. A Rosarno arrivati tutti i dirigenti dei commissariati di
Pubblica sicurezza e i dirigenti delle compagnie di carabinieri della
Piana. Tra Rosarno, l’ex fabbrica in disuso, e Gioia Tauro in un
immobile dell’ex Opera Sila sono circa 1.500 gli extracomunitari che
lavorano come manodopera nell’agricoltura.