Venerdì 1 Ottobre si è svolta l’ennesima udienza legata ai fatti dell’11 Ottobre 2009 che portò –a seguito di una montatura giudiziaria- all’arresto di 7 compagni di aree varie.
Ad un anno da quegli eventi, grazie al lavoro dei compagni che in questi mesi hanno lavorato sia alle iniziative di solidarietà, che alla raccolta di materiale, testimonianze e documenti che dimostrassero la montatura questurina a carico degli imputati, l’inganno sbirresco ha cominciato a sgretolarsi: è stato demolito il teste principale dell’accusa che messo faccia a faccia con un giornalista (che solo ora ha deciso di testimoniare) che aveva raccolto una sua dichiarazione poco dopo i fatti “non ho visto niente perché non c’ero” ha dimostrato evidenti segni di nervosismo contraddicendosi, negando quello che aveva dichiarato fino a quel momento ed ammettendo di aver raccolto (e di farlo tutt’ora) fondi per Cassa pound tanto da avere una cassettina salvadanaio con le effigi del gruppo neofascista nella sua pizzeria…e pensare che fino a quel momento era stato considerato un testimone neutrale! La ciliegina sulla torta è stata l’ammissione dello stesso PM Dell’Anno (che ha sostituito Boccia, complice della montatura) dell’inaffidabilità del teste Marco Lucarelli.
La nuova udienza si terrà il 19 Novembre 2010, quel giorno assisteremo al confronto tra un altro testimone “granitico” dell’accusa, Michele Romondia, ed un nuovo teste convocato dal giudice e che ha già negato la versione dei fatti di Lucarelli.
A fronte di tutto ciò c’è da notare come il lavoro fatto dai compagni in questi mesi abbia costretto il giudice Costantini a rimettere in discussione fatti e testimonianze fino ad oggi considerate assodate, i materiali –circostanziati- della controinchiesta presentati nell’udienza di Venerdì 1 sono stati acquisiti dal giudice (e non poteva essere altrimenti, almeno che non si fosse voluto rendere ancora più spudorata la montatura e l’accanimento giudiziario) ed hanno fatto si che la sentenza che sembrava già scritta da tempo sia finita al macero.
Il nervosismo dei questurini durante le varie fasi dell’udienza (quanti telefonini fumanti e facce tirate…) è stata la cartina di tornasole del buon lavoro fatto in questi mesi.
A margine di tutto ciò stanno anche emergendo inquietanti connessioni fra elementi della questura di Pistoia ed i gruppi neofascisti cittadini e toscani, basti citare l’esempio del poliziotto Carobbi Corso che sulla sua pagina Facebook non fa mistero delle sue simpatie d’estrema destra e della sua amicizia con Dessì (il fascista confidente di questura presente dentro cassa pound quell’11 Ottobre) e che oltretutto risulta frequentante della fondazione RSI di Terranova Bracciolini…e pensare che questo personaggio ha partecipato all’arresto di uno dei sette compagni…sarà una casualità che un poliziotto dichiaratamente fascista (ma potevano colleghi e superiori non sapere…?) ed iscritto alla pagina FB del circolo Agogè (così si chiama la sede di Cassa pound Pistoia), nonché amico di Dessì abbia partecipato alla perquisizione della casa ed al fermo di un compagno accusato di aver danneggiato la sede di un gruppo neofascista di cui è simpatizzante? Ancora, non è strana casualità che un testimone dei fatti sia fratello di un altro poliziotto coinvolto negli arresti e cassiere del SAP, il sindacato di polizia di cui Carobbi Corso è segretario? Le domande sono molte, le risposte si stanno facendo sempre più chiare, il vaso di Pandora si sta scoperchiando…